“Zona mia”, maxi-retata in Valtellina contro la banda di spacciatori
Nella mattinata di ieri si sono svolti i primi interrogatori di garanzia presso il Palazzo di Giustizia di Sondrio per alcuni dei 21 arrestati per spaccio di droga. L’operazione è stata condotta dalla Squadra Mobile della questura di Sondrio, con l’assistenza finale della Mobile di altre città lombarde e di altre regioni.
Davanti al giudice Fabio Giorgi, che aveva firmato l’ordinanza, e ai sostituti procuratori Giulia Alberti e Chiara Costagliola, che avevano coordinato l’indagine durata sei mesi condotta dai detective del commissario Niccolò Battisti, si sono presentati alcuni dei fermati. Tra di loro, Gianluca Volpe di Buglio in Monte, assistito dall’avvocato Rocco Pirrotta. Il fratello Matteo, invece, sarà convocato oggi alle 9.30 nella stessa aula del tribunale di Sondrio.
Un altro valtellinese arrestato è Michele Panzeri, 54 anni, di Sondrio. Una donna, sempre della provincia di Sondrio, è stata rinchiusa nella sezione femminile del penitenziario Bassone di Como, ma la sua identità non sarà rivelata per motivi di privacy, in quanto la figlia è gravemente malata. Il giudice ha deciso di riservarsi le decisioni riguardanti gli interrogati, mentre altri provvedimenti saranno presi su sua delega nelle case circondariali di altre città dove sono detenuti dopo il blitz.
I valtellinesi coinvolti avevano il ruolo di stretti collaboratori degli spacciatori, fornendo loro cibo e bevande nei boschi (a volte anche champagne), offrendo riparo nelle proprie abitazioni durante i giorni di maltempo, consentendo loro di fare una doccia calda e facendo da autisti, ad esempio, andando a prenderli a Milano con le proprie auto per portarli nei luoghi stabiliti per la vendita delle dosi. L’operazione “Zona mia” ha permesso di arrestare e accusare anche i valtellinesi di detenzione illecita, trasporto e cessione di stupefacenti ai fini di spaccio, in qualità di stretti collaboratori dei marocchini divisi in due gruppi, guidati da altrettanti fratelli.
