L’Inps ha richiesto a Carlo Antonini, residente a Sarezzo, di restituire la somma ricevuta quando sua moglie Valentina lo ha assistito durante il suo ricovero al Niguarda di Milano. Questo è stato denunciato dal cittadino sui social. In pratica, l’istituto sostiene che con un ricovero superiore ai 29 giorni in ospedale, la moglie non avrebbe dovuto percepire l’assegno di accompagnamento. Carlo ha sottolineato che non desidera nulla, ma vuole spiegare cosa devono affrontare i disabili. Si sente spesso dire che bisogna aiutarli, ma queste sono solo parole. La vicenda della lettera dell’Inps è legata al ricovero di Carlo Antonini nel 2021, quando è stato trattenuto al Niguarda per due mesi. La moglie Valentina è stata sempre al suo fianco per evitare che soffocasse. Il Centro clinico Nemo ha rilasciato un documento che attesta la necessità di assistenza continua da parte della moglie. Questo sembrava essere sufficiente per evitare la sospensione dell’assegno di accompagnamento durante il periodo di ricovero. Tuttavia, giovedì scorso è arrivata una lettera dall’Inps che spiega che l’importo della pensione è stato rideterminato in base ai dati trasmessi dal Ministero della Salute relativi ai ricoveri superiori a 29 giorni nell’anno 2021 a carico di strutture pubbliche. Carlo Antonini ha espresso tutta la sua amarezza per questa decisione, sottolineando che se una persona che riceve l’accompagnamento viene ricoverata in ospedale e il lavoro di assistenza della famiglia passa all’ospedale, è giusto che non riceva l’assegno durante il periodo di degenza. Tuttavia, per un malato come lui, che ha bisogno di una persona sempre accanto, che ha ottenuto un documento dall’ospedale inviato all’Inps, è giusto che questo documento valga solo se si rimane in ospedale al massimo 29 giorni? Senza considerare i costi sostenuti da Valentina, circa 850 euro per il cibo, mentre l’ambulanza è stata pagata da amici che ringrazia ancora. Questa storia solleva interrogativi sul sistema di assistenza e sulle difficoltà che i disabili e le loro famiglie devono affrontare.

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