La proposta di legge sulla caccia presentata da alcuni senatori di maggioranza sta causando grande preoccupazione tra le associazioni ambientaliste. Questi emendamenti, definiti “avvelenati”, minacciano la fauna selvatica e l’ambiente. Secondo le associazioni, tali emendamenti mirano a distruggere i pilastri della tutela della salute e della biodiversità, come la limitazione dell’uso di munizioni al piombo, altamente tossiche per persone, animali e ambiente. Inoltre, si punta a eliminare ogni forma di controllo sulla caccia, consentendo alle regioni di decidere liberamente quali specie animali dichiarare cacciabili e impedendo ai giudici di sospendere la caccia anche in casi di particolare gravità ed urgenza.

La Lega per l’abolizione della caccia sta anche aspettando l’udienza di merito del Tar di Milano sul ricorso presentato contro quello che considerano un federalismo venatorio. Secondo loro, le regioni autorizzano l’uccisione di milioni di uccelli migratori attraverso i loro calendari venatori, compromettendo un patrimonio sovranazionale.

Con l’apertura della stagione venatoria il 17 settembre, l’attenzione sul bracconaggio è tornata alta. Nella provincia di Brescia, ad esempio, un reparto specializzato dei carabinieri forestali arriva ad ottobre per vigilare su questa attività, considerata il “buco nero” del bracconaggio in Italia secondo l’Ispra.

Sulle azioni vandaliche ai danni dei capanni, la delegata della Lega per l’abolizione della caccia ha le idee chiare: sono gli stessi cacciatori a farsi dispetti tra loro.

In conclusione, le associazioni ambientaliste sono molto preoccupate per le proposte di legge sulla caccia presentate da alcuni senatori di maggioranza. Queste proposte minacciano la fauna selvatica, la biodiversità e la tutela della salute. Si spera che le istituzioni possano prendere in considerazione queste preoccupazioni e agire per proteggere l’ambiente e gli animali.

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