L’imprenditore Paolo Orrigoni è stato assolto perché il fatto non sussiste, mentre Lara Comi è stata condannata a 4 anni e 2 mesi. Questi sono i pesanti verdetti del processo di primo grado scaturito dall’operazione Mensa dei Poveri. Anche il sindaco di Gallarate Andrea Cassani è stato assolto, mentre l’ex-consigliere comunale di Busto Arsizio Gorrasi è stato condannato a 2 anni.

Dopo 4 anni e mezzo dagli arresti, è arrivata oggi la sentenza di primo grado per un grande numero di politici, amministratori, professionisti e imprenditori dell’area tra Varese e Milano. Il presidente del collegio giudicante, Paolo Guidi, ha emesso il dispositivo poco dopo le 16 dopo una camera di consiglio durata quasi tutto il giorno. È importante ricordare che diversi politici noti soprattutto in provincia di Varese hanno patteggiato, tra cui Nino Caianiello e Alberto Bilardo, così come l’imprenditore gallaratese Pier Tonetti, l’ex-assessore Alessandro Petrone e altri esponenti politici legati a Caianiello.

Per quanto riguarda il filone gallaratese, i magistrati hanno chiesto e ottenuto l’assoluzione per il sindaco di Gallarate Andrea Cassani riguardo a due turbative d’asta relative alla gara per la scelta del professionista che doveva redigere il piano di governo del territorio di Gallarate. Di conseguenza, sono state assolte anche la dirigente del settore urbanistico Marta Cundari e l’architetto Monica Brambilla. Lo stesso vale per la scelta degli avvocati che dovevano redigere il parere che avrebbe sostenuto la revoca dell’azione di responsabilità intentata dalla precedente giunta del comune di Gallarate nei confronti degli ex amministratori delle società partecipate Amsc e Seprio Real Estate, tra cui Caianiello, Besani e Bellora. Assoluzione anche per l’ex-vicesindaco Moreno Carù per la vicenda Amsc, e per Paola Saporiti riguardo alla vicenda dei 500 euro che aveva consegnato a Caianiello (considerata vittima di una concussione). Assoluzione anche per l’ex-amministratore della cooperativa Effecinque Giuseppe Filoni e per il direttore amministrativo dell’Asst Valle Olona Marco Passaretta, relativamente alla turbativa d’asta per l’assegnazione del bar dell’ospedale alla cooperativa di Filoni.

I giudici, invece, hanno respinto tutte le richieste riguardo alla vicenda del supermercato Tigros in via Cadore. L’imprenditore Paolo Orrigoni, accusato di aver pagato una tangente da 50 mila euro a Caianiello, è stato assolto perché il fatto non sussiste. Il pm Civardi aveva chiesto 6 anni e la confisca di 50 mila euro (equivalente della presunta tangente). Per questa vicenda, Tonetti, Bilardo e Caianiello avevano patteggiato.

Per l’eurodeputata Lara Comi, la corte ha accolto la richiesta del pm Civardi che aveva riformulato l’accusa da corruzione di pubblico ufficiale a corruzione di incaricato di pubblico servizio per quanto riguarda la presunta tangente all’ex direttore di Afol Giuseppe Zingale. Comi è stata condannata anche per il reato di truffa all’Unione Europea commessa dal 2016 in avanti (assolta per prescrizione nel periodo precedente). Zingale è stato condannato a 2 anni, mentre Maria Teresa Bergamaschi è stata condannata a 6 mesi. A questa vicenda si aggiunge anche quella degli incarichi al giornalista suo collaboratore, Andrea Aliverti, attraverso i quali insieme a Gorrasi avrebbero escogitato un sistema per poi retrocedere una parte dei soldi a Caianiello che doveva pagare l’affitto della sede dell’associazione politica Agorà di cui era fondatore e capo. Aliverti è stato condannato ad un anno e quattro mesi, mentre Carmine Gorrasi è stato condannato a 2 anni (assolto per la vicenda del finanziamento illecito insieme all’ex-consigliere regionale Palumbo).

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