Mario Bassanini, un uomo di 83 anni originario di Melegnano, ha recentemente raccontato la sua esperienza durante la tragedia del Vajont avvenuta 60 anni fa. Bassanini era un militare e si trovava a Cividale del Friuli, a pochi chilometri dal luogo della catastrofe, quando ricevette la terribile notizia.
Era il pomeriggio del 10 ottobre del 1963, mentre si trovava in mensa con i suoi compagni di servizio, che venne a conoscenza del disastro. Una frana aveva causato l’esondazione della diga del Vajont alle 22:43 del 9 ottobre. I militari presenti dovevano partire entro 30 minuti per raggiungere Longarone, uno dei comuni colpiti dalla tragedia. Tuttavia, quando arrivarono sul posto, il paese non esisteva più.
Bassanini ricorda ancora con emozione quella terribile tragedia che ha causato la morte di ben 2.000 persone. Nonostante siano passati molti anni, l’anziano non dimenticherà mai ciò che è successo e l’intero paese che è stato raso al suolo.
La storia di Mario Bassanini è solo una delle tante testimonianze di coloro che hanno vissuto da vicino la tragedia del Vajont. È importante ricordare questi eventi per non dimenticare le vittime e per cercare di evitare che simili disastri accadano in futuro.
La frana del Vajont è considerata una delle più grandi tragedie italiane del XX secolo. È stata causata da una serie di errori nella costruzione della diga e nella gestione delle acque del bacino. Questo evento ha portato a importanti cambiamenti nelle norme di sicurezza per le dighe e ha contribuito alla sensibilizzazione sull’importanza di una corretta gestione del territorio.
Oggi, a 60 anni di distanza, il ricordo del Vajont e delle sue vittime è ancora vivo nella memoria di molti italiani. È fondamentale che la storia di questa tragedia venga tramandata alle nuove generazioni, affinché possano comprendere l’importanza di una corretta pianificazione e gestione del territorio per evitare simili catastrofi.
La testimonianza di Mario Bassanini ci ricorda che la memoria di questi eventi deve rimanere viva e che non dobbiamo dimenticare le vittime del Vajont. Solo attraverso la conoscenza e la consapevolezza possiamo sperare di prevenire tragedie simili in futuro.