Una rete criminale degna del più scafato dei criminali è stata smantellata oggi dalla Polizia di Stato, che ha arrestato un 20enne residente a Monza insieme ad altre sei persone. L’accusa è di aver fornito oltre 2.000 dosi di droga per un valore di circa mezzo milione di euro. Il gruppo criminale, composto da italiani e marocchini, spacciava hashish, marijuana e cocaina tra Milano e Monza utilizzando i social media.

L’operazione è stata condotta da oltre 50 agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Monza, in collaborazione con i Reparti Prevenzione Crimine di Milano e le unità cinofile antidroga della Polizia.

I narcotrafficanti utilizzavano tre canali social per vendere la droga, consegnandola successivamente utilizzando una Mini Cooper, da cui l’inchiesta ha preso il nome. Il 20enne aveva creato un sistema di vendita molto redditizio attraverso incontri organizzati sui social media e l’utilizzo di nickname. In questo modo, aveva creato una vera e propria “centrale dello spaccio” online. Dopo aver fatto marketing per vendere la droga, ma anche offrire documenti falsi come patenti di guida e servizi dox (scoprire l’identità di un contatto internet anonimo), avrebbero dovuto avvenire gli incontri per la cessione diretta, chiamati “meet up”.

L’inchiesta, chiamata “Cooper”, è stata avviata a maggio del 2022 dalla Squadra Mobile della Questura di Monza, quando la polizia ha intercettato l’attività di spaccio a Monza e Milano tramite i social media. Questo metodo di vendita consentiva loro di cedere la droga a persone che, collegandosi a gruppi creati sui social media, ordinavano la sostanza stupefacente tramite specifici “link”. Gli investigatori, analizzando le centinaia di fotografie postate della droga in vendita, sono riusciti a risalire al gestore del gruppo, un 20enne italiano residente a Monza. Un ottavo pusher è stato sottoposto ad obbligo di firma su decisione del Gip di Monza.

Il giovane gestore dei canali, italiano, truffava anche i potenziali clienti che inviavano denaro tramite bonifici bancari per i servizi richiesti senza mai ricevere nulla in cambio. Si stima che abbia guadagnato circa 60.000 euro in sei mesi grazie a queste truffe, oltre ai 100.000 euro provenienti dalla vendita di droga che si era posto come obiettivo a breve termine.

Attraverso le intercettazioni, sono stati individuati anche i fornitori, un gruppo di cittadini marocchini che spacciavano cocaina e hashish a Monza e in altri comuni della provincia, fino a Milano. Il gruppo criminale aveva a disposizione numerose autovetture, tra cui due Mini Cooper, da cui prende il nome l’indagine. Durante le indagini sono state documentate circa 2.000 cessioni di droga, per un volume d’affari illecito di oltre mezzo milione di euro.

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