Tra gli incidenti più gravi avvenuti sul Lago di Garda, uno dei più tragici è stato quello di Sirmione, in cui il 32enne Francesco Zanetti ha perso la vita durante la notte di Ferragosto mentre si trovava su una moto d’acqua.
Purtroppo, il numero di morti nelle acque del Garda è allarmante e coinvolge sia la sponda bresciana che quella veronese e trentina. Solo quest’anno, la Guardia Costiera ha effettuato ben 150 operazioni di soccorso. La vittima più giovane è stata un ragazzo di 13 anni di origine straniera, che si è tuffato da ponte San Giovanni nonostante il divieto di balneazione. Invece, la vittima più anziana è stato un turista tedesco di 81 anni che è annegato a causa di un malore a Riva del Garda.
Sulla sponda bresciana, oltre al caso di Sirmione, ci sono state altre tragedie. Durante l’estate, cinque persone hanno perso la vita per annegamento. Il 24 giugno, Alessio Manfredini, un 24enne di Brescello, è morto al lido Jamaica di Sirmione sotto gli occhi del fratello e di un amico. Il 12 agosto, un 53enne originario dello Sri Lanka, residente nel veronese, è deceduto sulla spiaggia di Porto Brenzone mentre faceva il bagno. A Brenzone è anche morto un sub altoatesino di 39 anni, mentre a Punta San Vigilio un 27enne senegalese residente a Isorella, nella Bassa bresciana, dopo essersi tuffato da una imbarcazione non è più riemerso.
Questi incidenti sono un monito per tutti coloro che si avvicinano alle acque del Lago di Garda. È fondamentale rispettare le regole di sicurezza e prestare attenzione durante le attività acquatiche. La Guardia Costiera è sempre pronta ad intervenire, ma è responsabilità di ognuno di noi fare il possibile per evitare tragedie come queste.