Emergenza abitativa a Milano: le famiglie colpite dagli sfratti aumentano

Negli ultimi anni abbiamo denunciato un’emergenza abitativa imminente, e i dati sugli sfratti emersi nel corso del 2022 confermano le nostre preoccupanti previsioni, secondo il Ministero dell’Interno.
A Milano, sono state colpite 2.142 famiglie da un provvedimento di sfratto, 2.311 da una richiesta di esecuzione e 612 che ne hanno subito gli effetti. Queste famiglie non hanno un’alternativa abitativa a causa della scarsa disponibilità di alloggi popolari, della mancanza di finanziamenti e dell’assenza di politiche abitative pubbliche.
Lo afferma il segretario generale del Sunia di Milano, Carmelo Benenti. “Le risorse, seppur non sufficienti, per recuperare e ristrutturare le case popolari sfitte sembrano esserci – dichiara Benenti. Si tratta dei fondi ex Gescal sul conto corrente 28128 della Cassa Depositi e Prestiti, vincolati a programmi di edilizia residenziale pubblica. Dalla risposta a un’Interrogazione Parlamentare risalente all’ottobre 2019, abbiamo scoperto che ben 81 milioni sono stati assegnati alla Regione Lombardia ma sono rimasti inutilizzati. Da allora non abbiamo più avuto notizie al riguardo”.
“La città di Milano – conclude Benenti – con i suoi 60.000 alloggi popolari (tra MM e Aler) possiede il patrimonio di edilizia pubblica più vasto della Lombardia. Nonostante le 33.468 domande di alloggio popolare presentate nel 2022, con circa un migliaio di assegnazioni all’anno e circa 10.000 alloggi popolari vuoti (MM e Aler), non può fornire una soluzione abitativa alle fasce più vulnerabili e alle famiglie impoverite dalla crisi. Sia l’Amministrazione Comunale, che non ha risorse economiche da investire nell’edilizia residenziale pubblica, dovrebbe impegnarsi a verificare e poi richiedere l’eventuale attivazione delle procedure per utilizzare questi fondi già assegnati e destinarli ai piani di recupero dell’edilizia residenziale pubblica”. (MiaNews)

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