Il Ministero della Salute ha deciso di intensificare i controlli sui negozi di cannabis dopo l’entrata in vigore di un nuovo decreto. Centinaia di prodotti, tra cui tisane e shampoo, sono stati sequestrati. Tuttavia, il decreto è stato sospeso dai giudici poco dopo.

La Guardia di Finanza di Como ha effettuato tre controlli in diversi punti vendita nella zona, confiscando centinaia di prodotti a base di canapa che, fino al 22 settembre, potevano essere venduti legalmente. Il decreto del Ministero della Salute, pubblicato il 21 agosto, ha inserito le composizioni per uso orale “a base di cannabidiolo estratti dalla cannabis” nella tabella dei medicinali, stabilendo che la vendita potesse essere effettuata solo in farmacia e dietro presentazione di una ricetta medica.

Pochi giorni dopo l’entrata in vigore del decreto, sono iniziati i sequestri in tutto il paese. A Como, quattro negozi sono stati controllati e i titolari sono stati denunciati per detenzione di sostanze stupefacenti. I prodotti sequestrati includono tisane, oli, cibo a base di cannabis, prodotti di bellezza, shampoo per animali e aromi per sigarette elettroniche.

I rappresentanti dell’associazione degli imprenditori di cannabis hanno presentato un ricorso al Tar, sostenendo che il decreto sia stato emanato dal Ministero senza i pareri scientifici necessari, come quello del Consiglio Superiore di Sanità. Hanno chiesto la sospensione del provvedimento ministeriale, in quanto il blocco delle vendite avrebbe causato un grave danno senza una giustificazione adeguata.

I giudici dovranno ora decidere sul destino dei prodotti sequestrati. Nonostante il sequestro sia stato effettuato quando il decreto era in vigore, esso è stato successivamente sospeso, quindi le accuse e i sequestri potrebbero essere annullati.

In conclusione, la situazione dei negozi di cannabis è ancora incerta a causa del decreto ministeriale sospeso. Sarà necessario attendere la decisione dei giudici per capire se i sequestri saranno confermati o annullati.

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