GALLARATE – L’assoluzione completa del sindaco di Gallarate Andrea Cassani in tribunale a Milano non ha spento i riflettori su di lui. È Nino Caianiello, la figura chiave dell’inchiesta “Mensa dei poveri”, e le sue allusioni che hanno lasciato ombre su cui il Partito Democratico ha immediatamente chiesto di fare chiarezza. Con una nota, il sindaco ha risposto a entrambi.
Insinuazioni inaccettabili
Di seguito la nota integrale diramata dal sindaco Andrea Cassani:
A nove giorni dall’assoluzione completa perché il fatto non sussiste e con la richiesta di assoluzione formulata dagli stessi Pubblici Ministeri e accolta dalla Corte, direi che c’è la certezza logica e giuridica della correttezza del mio operato mai messa seriamente in discussione.
Ora, senza nemmeno una scusa o un messaggio privato di solidarietà, certi soggetti del PD gallaratese provano ancora a voler mescolare le carte chiedendo di commentare affermazioni attribuite a Caianiello.
Una necessaria annotazione preliminare: si tratta di frasi non citate e smentite dal suo stesso avvocato, quindi direi che già meritano di non essere prese in considerazione.
Tuttavia, volendo evitare ogni dubbio alla segretaria del PD, mi sento di dirle che se anziché cercare di insinuare dubbi per ottenere visibilità, si fosse presa la briga di leggere gli interrogatori in carcere e gli atti processuali, avrebbe notato che Caianiello ha parlato di me e di ciò che ha detto il PM prima e i giudici dopo; hanno verificato la validità di quanto riferito e infine hanno concluso che nulla di plausibile e penalmente rilevante è stato accertato: la formula di assoluzione non lascia spazio a nessun dubbio. Questo è ciò che è successo nel processo: tutte le testimonianze e le dichiarazioni acquisite sono state attentamente esaminate.
Pertanto, non volendo entrare nel dibattito su dichiarazioni che sono state smentite, eviterò di commentare ulteriormente.
Tuttavia, voglio informare la signorina Zambon e i suoi compagni di partito che dopo aver subito ingiustamente un processo di quattro anni, non permetterò che gli avversari politici danneggino la mia immagine con calunnie o allusioni come questa.
Da oggi in poi, ogni ombra gettata sulla mia onestà sarà immediatamente oggetto di denuncia, in modo che sia un giudice a valutare tali dichiarazioni e a punire eventuali responsabilità.
Perché una cosa è la critica politica, che accetto e accetterò sempre. Altra cosa è fare insinuazioni in contrasto con la verità dei fatti e con quella processuale: cosa che non accetto più.