Un attacco senza precedenti ha scosso Israele e riportato indietro le lancette della storia. Luigi Geninazzi, giornalista lecchese nato a Valsoda, in provincia di Como, ha seguito per vent’anni il conflitto arabo-israeliano e ha raccontato i tentativi di pace tra Gaza e Israele. L’attacco di Hamas è stato sconvolgente, non solo per la sua intensità e violenza, ma anche perché è riuscito a sorprendere Israele, considerato uno degli eserciti più preparati al mondo. L’operazione terroristica ha visto migliaia di missili e miliziani di Hamas penetrare nel territorio israeliano tramite diversi mezzi. Geninazzi sottolinea che, nonostante la ciclicità dei conflitti nella regione, questa offensiva è senza precedenti. Tuttavia, critica anche la miopia politica del governo Netanyahu sulla questione palestinese. Il giornalista ricorda che in passato c’erano voci di un possibile negoziato segreto tra Hamas e Israele, poiché le proteste palestinesi si concentravano solo sulla Cisgiordania e non su Gaza. Ora, il meccanismo terroristico di Hamas si è rivelato nella sua devastante violenza. Le immagini dei ragazzi israeliani in fuga nel deserto sono state definite spaventose, poiché non si erano mai visti cittadini israeliani rapiti casa per casa. Geninazzi sottolinea che Gaza è diventata una prigione a cielo aperto, con migliaia di rifugiati nelle scuole dell’Onu e un assedio pesantissimo. Questa situazione potrebbe consegnare la popolazione all’ideologia di Hamas. Gli israeliani, d’altra parte, non si aspettavano un attacco del genere, poiché erano abituati solo ai piccoli missili artigianali di Hamas. Il giornalista conclude affermando che oggi sembra di tornare indietro agli anni peggiori, forse perché si è finto di dimenticare le questioni irrisolte.

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