Stefano Binda, condannato ingiustamente per l’omicidio di Lidia Macchi, potrebbe non ricevere un adeguato risarcimento per l’ingiusta detenzione subita. Secondo la Corte di Cassazione, Binda non ha fatto nulla per evitare l’arresto e la detenzione in carcere per quasi tre anni, nonostante fosse a conoscenza dell’indagine a suo carico. Tuttavia, l’avvocato di Binda sostiene che il suo assistito ha sempre sostenuto la propria innocenza e che aveva un alibi per il giorno del delitto. Inoltre, Binda non ha cercato di influenzare testimoni o distruggere prove. La difesa ha presentato una memoria difensiva per spiegare questi punti, ma ora bisogna attendere gli sviluppi della situazione. È importante che Binda riceva un adeguato risarcimento per l’ingiusta detenzione subita e che la verità sull’omicidio di Lidia Macchi venga finalmente stabilita.

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