La testimonianza di Miriam Bianchi, una donna di Como che vive a Gerusalemme da dodici anni, ha sconvolto tutti coloro che hanno sentito la sua storia. Mentre faceva jogging, ha sentito le esplosioni dei missili che hanno colpito la città. In quel momento ha capito che qualcosa di terribile stava accadendo e che la sua casa, la terra che fu di Gesù, era diventata un campo di guerra.

La situazione attuale in Israele è molto grave, con l’attacco di Hamas che ha colpito la Striscia di Gaza, ma anche Gerusalemme, che sembrava lontana dal conflitto. Miriam spiega che i missili vengono intercettati dal sistema anti-missilistico “Iron Dome”, ma ogni tanto qualche missile riesce a cadere a terra. La città è in allerta costante e quando suona l’allarme, le persone hanno solo un minuto per raggiungere i bunker. Le scuole e le università sono chiuse, gli uffici lavorano con il minimo numero di persone e c’è una grande tensione.

Nonostante il pericolo, Miriam ha deciso di rimanere a Gerusalemme. Tuttavia, molti dei suoi colleghi hanno cercato di tornare in Italia a causa della situazione difficile. La Città Santa è ancora piena di pellegrini, ma l’aeroporto è nel caos a causa delle cancellazioni dei voli delle compagnie low cost.

Miriam chiede a tutti di pregare per la pace. Questa terra ha bisogno di pace, perché la situazione attuale è insostenibile. La tensione e la paura sono palpabili, ma Miriam ha deciso di rimanere e spera che presto tutto si risolva. La testimonianza di Miriam è un grido di aiuto che dovrebbe far riflettere tutti noi sulla necessità di lavorare per la pace nel mondo.

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