Il processo alla presunta “mantide della Brianza” è in corso al Tribunale di Monza e il pm della Procura di Monza Carlo Cinque ha chiesto una condanna a 15 anni di reclusione per Tiziana Morandi. La donna è accusata di aver narcotizzato e derubato nove uomini tra i 27 e gli 84 anni. Le imputazioni contro di lei includono reati come rapina, lesioni, utilizzo indebito di carte di credito e violazione della legge sugli stupefacenti. Si sostiene anche che abbia somministrato benzodiazepine alle vittime per renderle incapaci di intendere e volere.
Solo uno dei nove uomini ha deciso di costituirsi parte civile, chiedendo un risarcimento di 50mila euro per i danni subiti. Questo giovane sostiene di essere stato drogato dalla Morandi, causando un incidente stradale che lo ha portato in ospedale, senza però ricordare nulla dell’accaduto.
Secondo la pubblica accusa, la “mantide della Brianza” sceglieva il suo modus operandi in base all’età delle vittime: massaggi per i più giovani e raccolte di beneficenza per i più anziani. Le indagini sono iniziate quando un 83enne di Roncello è stato trovato incosciente a casa sua. I medici hanno scoperto che aveva assunto una benzodiazepina e l’uomo ha raccontato di aver bevuto una camomilla offertagli da una donna che era venuta a raccogliere soldi per beneficenza. Al suo risveglio in ospedale, l’uomo ha scoperto di essere stato derubato di una collana e di una fede.
Si sostiene che la Morandi abbia utilizzato la stessa tecnica con un 84enne di Roncello, un 67enne della provincia di Como e un 71enne dell’Irpinia. Dopo il suo arresto, altre tre persone si sono unite alle denunce. La Morandi avrebbe sedato le vittime con tranquillanti e le avrebbe rapinate. Uno dei uomini l’ha conosciuta tramite un’amica, mentre un altro l’ha conosciuta su Facebook e le ha consegnato 50 euro per una fantomatica operazione a un bambino malato.
Il pm ha richiesto una condanna senza concessione di attenuanti, chiedendo anche 3 anni di libertà vigilata come misura di sicurezza. La Morandi sostiene di essere innocente e afferma di aver fatto solo massaggi, negando di aver derubato qualcuno.
La difesa della Morandi ha chiesto l’assoluzione per mancanza di prove o una diminuzione della pena per seminfermità mentale. Secondo l’avvocato Angelo Leone, la Morandi soffre di un disturbo della personalità con tratti antisociali ed evitanti. L’avvocato sostiene che le vittime sono contraddittorie nelle loro testimonianze e che alcuni di loro già facevano uso di benzodiazepine.
Il processo continua e si attende la decisione del tribunale sulla colpevolezza o innocenza della presunta “mantide della Brianza”.