Presentati oggi i risultati dello studio sull’associazione tra inquinamento atmosferico e patologie respiratorie nella popolazione pediatrica del distretto di Cremona. Lo studio, condotto nel periodo tra il 2010 e il 2019, ha esaminato il legame tra esposizione a PM2.5, PM10 e NO2 e ricoveri ospedalieri, accessi al pronto soccorso e consumo di farmaci per patologie respiratorie.
I risultati hanno mostrato che, in media, ci sono stati 8,4 ricoveri e 30,7 accessi al pronto soccorso per malattie dell’apparato respiratorio ogni 1.000 bambini presi in esame. Inoltre, il 4,7% dei bambini ha assunto farmaci per l’ostruzione delle vie aeree. Lo studio ha evidenziato una correlazione tra inquinamento e patologia asmatica, sia nei ricoveri ospedalieri che nelle prescrizioni di farmaci.
È interessante notare che i valori di concentrazione di polveri sottili associati a un rischio più elevato di patologia asmatica si riferiscono ai primi anni di osservazione, quando i livelli di inquinamento erano più alti rispetto ad oggi. Tuttavia, nel corso degli anni, si è osservato un miglioramento della qualità dell’aria, con una diminuzione delle concentrazioni medie di tutti e tre gli inquinanti presi in esame.
L’analisi condotta non ha fornito indicazioni riguardo a una possibile associazione tra inquinanti e ricoveri o accessi al pronto soccorso per altre patologie respiratorie. Inoltre, non sono emerse differenze significative tra i bambini del Comune di Cremona, dei comuni limitrofi caratterizzati da insediamenti industriali e del resto del distretto.
Questi risultati supportano l’importanza di adottare politiche volte a migliorare la qualità dell’aria e a proteggere la salute pubblica. Lo studio condotto fa parte di un lavoro più ampio sull’impatto delle polveri sottili nel distretto di Cremona e si avvale del contributo del Comitato Scientifico istituito ad hoc dall’ATS della Val Padana.
Il report completo dello studio è disponibile sul sito dell’ATS della Val Padana.
