La criminologa Roberta Bruzzone ha testimoniato in tribunale a Varese riguardo alla capacità dei minori di rendere testimonianza sui presunti maltrattamenti subiti da un’educatrice al Villaggio del Fanciullo di Morosolo nel 2017. Secondo Bruzzone, la valutazione della capacità di testimoniare dei minori non ha tenuto conto delle regole metodologiche adeguate. La criminologa ha respinto la tesi del perito nominato dal giudice, sottolineando che le osservazioni non hanno considerato la genesi delle segnalazioni e dei traumi dei minori, né le occasioni in cui sono stati precedentemente sentiti. Bruzzone ha affermato che i minori hanno risposto a domande suggestive, parlando di violenze fisiche e umiliazioni senza averle introdotte spontaneamente. Inoltre, ha sottolineato che alcuni minori hanno mostrato una disabilità intellettiva e non sono stati in grado di dire con esattezza la propria età. Tuttavia, il perito del tribunale ha stabilito che i minori erano idonei a testimoniare, ottenendo il consenso degli esperti nominati dalle parti civili. Il perito ha affermato che il fatto di mentire o dire la verità non incide sulla capacità dei minori di testimoniare. A novembre si terrà un’altra udienza per ripercorrere l’origine dell’indagine, che ha coinvolto non solo l’educatrice ma anche altre figure del Villaggio del Fanciullo. Tutti gli imputati sono stati assolti in udienza preliminare dall’accusa di non aver denunciato i presunti maltrattamenti.

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