Una madre è finita nel registro degli indagati dopo che sua figlia di 11 anni è stata adescata su Snapchat e abusata da un uomo di 25 anni a Varese. L’uomo è stato condannato a 5 anni di prigione per abusi su minore. Sulla sua cella sono state trovate fotografie di altre ragazzine, che potrebbero essere oggetto di ulteriori indagini. I difensori del 25enne avevano chiesto una riduzione della custodia in carcere, ma il Tribunale ha respinto la richiesta.
L’avvocato della madre ha spiegato che la donna non è responsabile degli abusi subiti dalla figlia. La madre è separata e ha altri tre figli, quindi ha permesso alla figlia di prendere il treno da sola per andare a scuola. L’avvocato ha sottolineato che il tragitto era breve e in orario diurno, e che la madre ha subito denunciato l’accaduto dopo aver capito cosa era successo alla bambina. Non è giusto punire la madre per quello che è successo, ha dichiarato l’avvocato, auspicando che il fascicolo venga chiuso al più presto.
L’uomo si è fatto passare per più giovane e ha convinto la bambina a inviargli delle foto e a incontrarlo a casa sua. Dopo gli abusi, l’uomo e suo padre hanno portato la bambina a mangiare una pizza, mentre le sue sorelle e i suoi genitori erano presenti. L’avvocato della madre ha sottolineato che la donna è stata indagata perché, essendo costretta a lavorare, faceva prendere il treno alla figlia. Questa situazione è inaccettabile, ha concluso l’avvocato.