Carcasse di cinghiale con PSA in Oltrepò
In Oltrepò Pavese è stata trovata un’altra carcassa di cinghiale infettato dalla Peste Suina Africana (PSA). Il ritrovamento è avvenuto nel comune di Varzi, nella frazione di Nivione, una zona in cui è in vigore la zona rossa dallo scorso luglio.
Nella stessa zona sono in corso anche le operazioni di abbattimento coordinate e monitorate dalla Polizia Provinciale, con il supporto di operatori specializzati.
Coinvolgimento dei cacciatori
Tuttavia, Gabriele Scabini, presidente dell’Atc 5, che comprende le aree dalla Valle Versa alla Valle Staffora, al fine di contenere il virus, ritiene urgente coinvolgere anche i circa 1.000 cacciatori facenti parte degli Atc 4 e 5. Una proposta che sarà discussa in un incontro che si terrà tra le associazioni venatorie, la Regione Lombardia, l’Ats e la Polizia Provinciale. Scabini sottolinea che il contributo dei cacciatori sarà fondamentale per abbattere i cinghiali, in quanto conoscono bene il territorio e i luoghi in cui gli animali si rifugiano.
Fondi da Regione Lombardia
Per contrastare il diffondersi della Peste Suina Africana, Regione Lombardia ha inoltre stanziato 725mila euro come contributo per lo svolgimento delle attività di controllo del cinghiale e prevenzione della diffusione di PSA. Di questi 132.454 euro, destinati alla sola provincia di Pavia. Si tratta di una delibera approvata a inizio ottobre dalla Giunta su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, con il concerto dell’assessore alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa.
L’assessore Alessandro Beduschi
Sei casi in Oltrepò
Con quest’ultimo caso, il numero di ungulati risultati positivi alla Peste Suina Africana nella provincia di Pavia sale a sei, con quattro casi nell’Oltrepò (a Bagnaria, Ponte Nizza, Montesegale e Varzi) e due nel Pavese (a Torre d’Isola).
La zona rossa
Nell’Oltrepò, dove sono in vigore le zone di Restrizione I (zona gialla) e II (zona rossa) dallo scorso luglio, l’attenzione rimane alta. Secondo le regole attuali, chi non risiede in uno dei Comuni della zona rossa non può fare passeggiate nei boschi o cercare funghi, un’attività consentita solo ai residenti, ai proprietari o affittuari di seconde case o terreni boschivi e ai loro familiari. Gli escursionisti sono obbligati a cambiare calzature all’arrivo e alla partenza, disinfectare le scarpe o effettuarne il cambio. Obbligo invece per i ciclisti di lavare le gomme delle biciclette.
I focolai in provincia di Pavia
La Peste Suina in provincia di Pavia
Ma la PSA in provincia di Pavia si è diffusa soprattuto negli allevamenti di maiali. L’ultimo focolaio di peste suina è stato localizzato in un allevamento di suini di Pieve del Cairo. Nella provincia pavese erano già stati individuati otto focolai. Il primo, il 18 agosto 2023, nel Comune di Montebello della Battaglia. Il 24 agosto ne sono stati individuati altri cinque nel Comune di Zinasco. A seguire uno nel Comune di Dorno e uno in quello di Sommo.
Da questi otto focolai sono stati abbattuti 13.365 capi. In seguito a indagine epidemiologica ne sono stati abbattuti altri 7.500 in otto allevamenti: tre correlati al focolaio di Montebello della Battaglia, tre a quello di Zinasco e due a quello di Domo. A questi 20.865 capi se ne aggiungono altri 13mila abbattuti in via preventiva per interrompere la diffusione del virus per un totale di 33.865 capi.
Inoltre, ha suscitato diverse polemiche l’abbattimento di 10 maiali che non erano destinati al consumo umano, avvenuto nel rifugio Cuori Liberi di Zinasco, in ottemperanza a un’ordinanza dell’Agenzia di Tutela della Salute.
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