MALTRATTAMENTI – Un uomo di 35 anni è stato arrestato per aver aggredito sua moglie di fronte ai figli.
La Compagnia Carabinieri di Cantù ha rinnovato il proprio impegno nella lotta alla violenza contro le donne e i minori, sottolineando l’importanza della collaborazione con le varie organizzazioni pubbliche e di volontariato per affrontare adeguatamente questo tipo di reati. Le 9 Stazioni Carabinieri e la Tenenza di Mariano Comense, comandata dal S.Ten. Claudia Cangiano insieme al personale femminile in servizio, hanno lavorato per prevenire, sensibilizzare e reprimere i reati legati alle persecuzioni, ai maltrattamenti familiari e alle violenze su donne e minori.
In questo contesto, i militari del NOR – Aliquota Radiomobile hanno arrestato un operaio di 35 anni per maltrattamenti familiari, dopo aver ricevuto una segnalazione da parte della moglie dell’uomo. La donna, visibilmente commossa, ha riferito di essere stata nuovamente aggredita dal marito, davanti ai figli minori. Grazie all’intervento tempestivo dei militari, è stata verificata la veridicità della testimonianza e sono state applicate le misure previste dal “codice rosso”.
Nel frattempo, i militari della Tenenza di Mariano Comense hanno arrestato un 30enne, già noto alle forze dell’ordine, che doveva tornare in carcere per maltrattamenti ai nonni paterni. L’arresto è stato eseguito in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’Autorità Giudiziaria, a seguito delle indagini condotte dalla Tenenza di Mariano C.
In tutti i casi di questo genere seguiti dai militari della Compagnia di Cantù, è stata applicata la legge n. 69/2019, nota come “codice rosso” o “revenge porn”, che garantisce maggior protezione alle vittime di violenza sessuale, persecuzioni, maltrattamenti e diffusione non autorizzata di immagini compromettenti. Questa legge prevede che, dopo una denuncia, le autorità competenti debbano agire immediatamente per avviare il procedimento e adottare eventuali provvedimenti protettivi o di divieto di avvicinamento alla vittima. Dopo la segnalazione all’Autorità Giudiziaria, i militari hanno applicato le severe norme del “codice rosso” e, con l’aiuto delle diverse associazioni presenti sul territorio, hanno garantito protezione e sostegno alle vittime.