Causa allo psicoterapeuta: restituiti 50mila euro lasciati in eredità da una paziente

Un ex psichiatra dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst), oggi in pensione, è stato recentemente coinvolto in una controversia legale a causa di una somma di denaro lasciata in eredità da una sua paziente. La paziente, deceduta nel 2020 durante la prima ondata di Covid-19, era stata in cura dallo psichiatra per circa 10 anni e aveva deciso di riconoscere la sua competenza professionale lasciandogli un’eredità di 50mila euro.

La storia, riportata dal quotidiano La Provincia di Cremona, ha avuto un’evoluzione inaspettata. Poiché il medico era un dipendente pubblico al momento del lascito, il codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni prevedeva che potesse ricevere solo una somma massima di 150 euro. Di conseguenza, un avvocato dell’Asst ha richiesto la restituzione dei 50mila euro, che sarebbero dovuti finire nelle casse pubbliche.

Lo psichiatra, tuttavia, ha rifiutato di collaborare e si è trovato coinvolto in una causa legale con i suoi ex datori di lavoro. Gli avvocati dell’Asst hanno presentato al Tribunale la documentazione che dimostrava che la volontà della paziente di donare i 50mila euro allo psichiatra e il relativo pagamento erano avvenuti prima che il medico andasse in pensione. Il giudice ha quindi stabilito che la somma di denaro elargita dalla paziente era strettamente correlata alle funzioni svolte dal medico e al servizio pubblico che egli aveva offerto come dipendente dell’Asst di Cremona, a beneficio della sua paziente.

Secondo il magistrato, non ha alcuna importanza che il pagamento sia avvenuto dopo la data di cessazione del rapporto di lavoro, poiché la volontà della paziente di remunerare il dipendente pubblico per le cure prestate era precedente a tale data. Di conseguenza, il giudice del lavoro ha condannato lo psichiatra, in pensione dal 16 agosto 2020, a restituire i 50mila euro, oltre agli interessi legali dalla data della richiesta fino al saldo effettivo. Questa è la prima sentenza di questo tipo in Italia.

Questa storia solleva importanti questioni sulle eredità lasciate ai dipendenti pubblici e sulle limitazioni imposte dal codice di comportamento delle pubbliche amministrazioni. È evidente che, nonostante il gesto di gratitudine della paziente nei confronti dello psichiatra, le norme legali devono essere rispettate. Tuttavia, potrebbe essere opportuno rivedere queste norme per garantire una maggiore flessibilità in casi simili, in modo da permettere ai dipendenti pubblici di ricevere eredità che riflettano il riconoscimento del loro lavoro e della loro dedizione.

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