Da Varese fino al campo base dell’Everest, a 5364 metri di altitudine: è l’avventura a cui si prepara un gruppo di varesini, guidati da Ngima, guida nepalese che da vent’anni vive in provincia e che porta avanti escursioni, ma anche progetti solidali nelle valli del Paese d’alta quota.

Il gruppo, composto da sedici escursionisti appassionati di montagna, partirà il 20 ottobre, direzione Katmandu, da cui saliranno poi verso l’Himalaya. A guidarli c’è Ngima Sherpa, un robusto 54enne nepalese la cui storia meriterebbe un racconto a parte, per narrare l’approdo in Italia, mentre il capogruppo della spedizione è Matteo Campi, di Casciago (anzi di Morosolo), appassionato di montagna, di camminate e di corsa.

“In Nepal facevo la guida, sono stato in cima all’Everest nel 1999 e nel 2004” racconta. “Vent’anni fa ero impegnato in un’ascesa, questo dottore di Induno si era ammalato a 6000 metri di quota, una improvvisa appendicite”. Ngima riuscì a riportare a valle il medico varesino, che per ringraziamento gli ha consentito di emigrare in Italia.

Oggi in Italia fa il giardiniere, ma certo non riesce a tenere la mente e lo spirito lontano dalle valli del Nepal e dalle alte vette: ha un’agenzia che organizza spedizioni – “Unlimited Sherpa Expeditions” – e anche un’associazione che si occupa di progetti solidali, Okhaldhunga Nine Hills Association.

Nel tempo il suo impegno ha consentito di migliorare la vita della zona di Damar, il suo paese natale, sotto l’Everest, area composta da villaggi sparsi a 2800 metri di quota. Qui i progetti hanno consentito di realizzare quattro scuole, 84 impianti di pannelli solari, 115 impianti di riscaldamento con camino, ma anche due forni crematori necessari per ragioni sanitarie e un ponte.

Dopo una fase di stop legata al Covid, la nuova spedizione da Varese porterà con sé un carico di vestiti per i bambini della zona. Partiranno il 20 ottobre per Katmandu, di qui con un volo interno in turboelica raggiungeranno l’aeroporto di Lukla, celebre per la sua pista affacciata sul vuoto a 2846 metri di quota. Di qui inizia il viaggio a piedi, un trekking – quattro-cinque ore al giorno – fino al campo base dell’Everest, che toccherà Phakding, Namche (dove si sosterà un giorno per abituarsi alla quota), Tengboche Gumba, Dingboche, Labuche, per poi ridiscendere da Gorakhshep e Pheruche.

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