Operazione contro il traffico internazionale di droga: 58 arresti
La Guardia di Finanza di Milano sta portando avanti un’operazione per contrastare il traffico internazionale di droga, il riciclaggio, l’esercizio abusivo del credito e la frode fiscale. Sono state emesse 46 ordinanze di custodia cautelare (33 in carcere e 13 ai domiciliari) e sono stati effettuati 12 fermi per indiziato di reato. Le operazioni si stanno svolgendo in diverse province italiane, così come in Spagna, con l’aiuto di altre forze di polizia.
Le indagini hanno permesso di individuare i canali di approvvigionamento e la rete di spaccio di hashish e marijuana, con un giro d’affari di 42 milioni di euro e un flusso di contante di 26 milioni di euro in poco più di un anno. Sono stati sequestrati anche beni mobili e immobili per un valore complessivo di 9 milioni di euro, ritenuti di provenienza illecita.
L’indagine si è concentrata anche sui metodi di pagamento utilizzati dai narcotrafficanti, che si avvalevano di servizi bancari abusivi gestiti da persone di origine cinese. Questi soggetti ricevevano contante da trasferire in Spagna in modo anonimo e non tracciabile, ricevendo una commissione dal 1,5% al 2%. Il metodo di pagamento si basava sulla compensazione senza trasferimento fisico di valuta, utilizzando un codice di riconoscimento rappresentato da un seriale di una banconota di piccolo taglio.
È emerso inoltre che il denaro consegnato dai trafficanti di droga agli esercizi commerciali cinesi veniva successivamente “venduto” a un’altra associazione criminale composta da imprenditori italiani, che utilizzavano fatture per operazioni inesistenti per evadere il fisco. Il denaro veniva poi reinvestito in altre attività illecite.
L’indagine ha dimostrato come il denaro proveniente dal traffico di droga diventi la fonte di reddito per gli evasori fiscali, creando una perfetta commistione tra la criminalità comune e quella economica.
La responsabilità degli indagati sarà stabilita con una sentenza definitiva. Al momento, è importante sottolineare che gli indagati godono della presunzione di non colpevolezza.