L’imprenditore bresciano Sergio Lima nega le accuse di tangenti e corruzione nel processo riguardante la gara per l’installazione della telecabina a Foppolo. Lima, dipendente della nuova Graffer, sostiene di essere una vittima della gestione economica della società pubblica degli impianti sciistici. Ricorda il fallimento della sua precedente azienda Snowstar nel 2012 e l’accusa di avere corrotto l’ex sindaco di Foppolo Giuseppe Berera, Carlo Montini e l’ex vicesindaco di Carona Mauro Arioli. Lima ammette di aver inviato dei soldi in Austria, ma sostiene che fossero per saldare un debito con Montini. Riguardo ai piccoli regali fatti a Berera, Lima afferma che erano segni di amicizia. Sulle accuse di avere ottenuto incarichi diretti, Lima sostiene che prima del 2016 era prassi comune anche in altre stazioni sciistiche. Riguardo alla telecabina del Piz Boè, Lima nega di avere manovrato la gara e spiega che l’opportunità si presentò dopo l’incendio doloso alle seggiovie. Infine, riguardo all’acquisizione di quote della Teleriscaldamento Foppolo, Lima afferma che si trattava di un’operazione di business.

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