Il telefono fisso è un oggetto che ha fatto parte della nostra vita per molti anni, ma purtroppo sta per scomparire. Entro il 2023, infatti, verranno rimosse quasi tutte le cabine telefoniche presenti sul territorio nazionale.
Queste cabine telefoniche hanno svolto un grande servizio alle nostre comunità. Sono state introdotte intorno al 1950, rivoluzionando la telefonia pubblica dell’epoca. Erano costituite da un apparecchio a muro, una tastiera rotonda e un’apertura per inserire il gettone dopo che il chiamato aveva risposto. In questo modo era possibile lasciare un messaggio, ad esempio per comunicare di essere arrivati a destinazione.
Negli anni successivi, intorno al 1940, sono stati introdotti nuovi apparecchi che richiedevano l’inserimento preventivo del gettone, restituito nel caso di mancata risposta. Questi nuovi apparecchi si sono diffusi rapidamente, grazie alla crescente domanda e alla presenza di un numero sempre maggiore di abbonati.
A Sondrio, ad esempio, c’erano poche centinaia di abbonati, ma la città ha avuto un primato: è stata la prima a introdurre una centrale “elettronica” e la teleselezione, che eliminava la necessità di passare attraverso un’operatrice per effettuare una chiamata.
Il nostro vignettista, Antonio del Felice, ha colto l’occasione per rappresentare in una vignetta l’inizio di un triste addio alle cabine telefoniche. È un momento di nostalgia, ma allo stesso tempo dobbiamo guardare avanti e adattarci ai cambiamenti tecnologici che ci circondano. I telefoni cellulari e le nuove tecnologie hanno ormai preso il sopravvento, rendendo le cabine telefoniche obsolete.
Quindi, addio cabine telefoniche. Rimarranno solo nei ricordi di coloro che hanno vissuto l’epoca in cui erano indispensabili per comunicare a distanza. Ma il progresso non si ferma, e dobbiamo essere pronti ad accogliere le nuove sfide che ci attendono nel mondo della comunicazione.