Ancora una truffa ai danni di persone anziane, ma questa volta il malvivente di turno è incappato nella rete degli uomini della Questura. In arresto, da parte della polizia di Stato di Cremona e di Napoli, è finito Stanislao Montagna, 40 anni, napoletano, indagato per furto in abitazione aggravato.
Vittima, una 75enne cremonese residente in via Dante che il 18 settembre scorso, verso le 11, era stata contattata telefonicamente da un uomo che si era presentato come il “maresciallo Volpe”. Il finto militare le aveva comunicato che la figlia era stata coinvolta in un grave incidente stradale e che per far fronte alle imminenti spese legali era necessario che consegnasse tutto il denaro e i preziosi in suo possesso ad un avvocato che l’avrebbe raggiunta a casa.
Un modus operandi tipico delle truffe agli anziani, nelle quali i malviventi individuano persone i cui numeri di telefono sono facilmente reperibili e che potrebbero vivere da sole.
Alla sua porta, poco dopo, si era presentato un uomo ben vestito, il falso avvocato, che con la scusa di essere in grado di evitare alla figlia dell’anziana guai legali, era riuscito a farsi consegnare denaro e preziosi per un valore di circa 500 mila euro. Solo più tardi, quando il malvivente se n’era già andato, la 75enne era riuscita a chiamare la figlia, scoprendo di essere stata raggirata.
Gli agenti della Squadra Mobile hanno raccolto i primi elementi, compresa la descrizione del truffatore. Poi hanno passato al setaccio le immagini delle telecamere cittadine e private nella zona di Piazza della Libertà.
La loro attenzione è stata attirata da una Opel Corsa risultata intestata ad una società di Leasing campana. Nei giorni successivi l’auto è stata monitorata in tutta Italia, e vicino a Frosinone, durante un ordinario controllo di polizia, è stato identificato un napoletano di 40 anni con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.
Gli investigatori ne hanno seguito i movimenti, rintracciando una telecamera in via Dante che l’aveva effettivamente ripreso in una zona compatibile con l’abitazione della vittima. L’uomo è stato riconosciuto dagli agenti grazie anche ad alcuni tatuaggi visibili, gli stessi che lo avevano incastrato anche nel napoletano, quando nel marzo del 2019 era stato individuato come uno dei rapinatori che nel luglio dell’anno precedente, minacciando un automobilista con una pistola, lo costrinsero a consegnare un orologio da 12mila euro. Anche l’anziana cremonese, nei giorni successivi, lo ha riconosciuto.
Il 17 ottobre gli uomini della Mobile di Cremona hanno raggiunto Napoli, dove dopo 24 ore di intense ricerche, con la fondamentale collaborazione dei colleghi del capoluogo partenopeo, sono riusciti a rintracciare il 40enne, notificandogli l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di furto in abitazione aggravato. Ora l’uomo è rinchiuso nel carcere di Napoli Poggioreale. Sono in corso ulteriori accertamenti per identificare eventuali complici.
A Montagna è stato anche notificato il Foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Cremona per 4 anni. La misura di prevenzione è stata emessa dal questore. Recentemente modificata dal Decreto Caivano, che ha innalzato il termine massimo di durata del divieto, la sua violazione prevede la pena dell’arresto fino a 6 mesi.
Gli investigatori cremonesi guidati dal dirigente Marco Masia sono riusciti ad identificare il presunto autore dell’odioso reato, ma la polizia stessa ricorda come la prima forma di tutela per reati di questo genere sia quella della prevenzione, basata sull’elevata soglia di attenzione che deve essere tenuta in tutti i possibili casi di truffa.
È fondamentale non aprire mai la porta a sconosciuti che non siano in grado di identificarsi compiutamente, anche se vestono un’uniforme o assumano l’aspetto di distinti professionisti. Prima di aprire la porta di casa è necessario ricevere concrete rassicurazioni, ricordando che nessun operatore delle forze dell’ordine o di altre pubbliche amministrazioni è autorizzato ad acquisire del denaro contante direttamente dal cittadino.
Se qualcuno venisse contattato per gestire le conseguenze di gravi incidenti in cui sarebbero coinvolti familiari, si consiglia vivamente di non farsi prendere dal panico e di chiamare immediatamente le forze dell’ordine.