Vicini di casa vivono un incubo a causa di stalking

Insulti, offese, minacce, aggressioni, spazzatura gettata nel cortile. Otto anni da incubo, quelli vissuti da Antonella e Alberto, una coppia cremonese che non conta più le querele sporte nei confronti della vicina di casa Roberta. Per l’accusa di stalking, a gennaio di quest’anno la donna, 55 anni, era stata condannata in primo grado a un anno di reclusione e ad un risarcimento di 6000 euro a marito e moglie.

A luglio, in Appello, la condanna è stata ridotta a 8 mesi per la prescrizione di alcuni episodi. I fatti contestati riguardavano un arco di tempo di 8 anni, dal 2015 al 2023. Nonostante la sentenza, però, l’imputata è andata avanti a rendere la vita impossibile ai propri vicini, ed ora deve far fronte ad un nuovo procedimento penale per stalking relativo ai nuovi episodi contestati.

Oggi in aula a deporre sono tornate le vittime: Antonella e Alberto vivono in quella casa, attaccata a quella di Roberta, dal 1998. “I nostri rapporti sono sempre tesi”, ha spiegato Alberto, 66 anni, che ha raccontato le ingiurie e le provocazioni subite. “Lei ci osserva dalla porta del suo bagno o sull’uscio di casa. Se noi la guardiamo, dà in escandescenze. Abbiamo paura che dalle aggressioni verbali passi a quelle fisiche, già in passato è successo. Ci dice che siamo vecchi, che puzziamo, ci dà degli imbecilli, dei deficienti, dice che abbiamo sporco dappertutto. Ma è lei che butta la sporcizia nella nostra proprietà”. Alberto ha poi raccontato di quando era andato alla discarica per disfarsi di alcuni materiali. “Lei mi ha seguito fin lì, mi è venuta quasi addosso, mi ha detto che ero un delinquente, un pregiudicato, urlava frasi violente, e mi ha minacciato, dicendomi: ‘Stai attento a quello che fai’”.

A detta della coppia, la vicina fa sempre sentire la sua presenza. “Esplode in risate”, ha raccontato ancora Alberto, “accende la musica a tutto volume, accende le luci a intermittenza quando vede che torniamo a casa. Abbiamo paura a incrociare il suo sguardo. Da lei, mia moglie ha già subito due aggressioni e ha paura ad uscire di casa. E la cosa ha ripercussioni anche tra di noi. In casa c’è nervosismo, ansia, stress, dobbiamo parlare a bassa voce perchè sappiamo che ci osserva. All’inizio reagivamo, poi però abbiamo smesso perchè avevamo paura di peggiorare la situazione”.

“Continua a lanciare gli oggetti, prima lanciava le feci, ora per fortuna non più, ma la spazzatura la lancia ancora, dopo la condanna non si è placata”, ha detto a sua volta Antonella, che, diversamente dal marito, che deve portare fuori i cani, non esce quasi mai di casa per paura. “Ci provoca con degli insulti, mi fa star male solo sentire la sua voce, sono troppi anni che va avanti questa cosa, la sua presenza si fa sentire”. Antonella ha riferito di essere stata costretta a chiedere un supporto psicologico.

Nel processo, i due coniugi sono parte civile attraverso l’avvocato Lidia Corrado, del Foro di Piacenza, mentre l’imputata è assistita dall’avvocato Alessandro Zontini di Cremona. L’udienza è stata rinviata al 13 dicembre del 2024 per l’esame della vicina di casa e per sentire i testimoni della difesa.

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