Odori nauseanti e insopportabili: la situazione critica nella zona di Bagnatica, Brusaporto, Montello, Costa di Mezzate, San Paolo d’Argon e Albano Sant’Alessandro sembra non avere fine. I residenti, in particolare coloro che vivono vicino al Monte Tomenone, si lamentano da oltre due anni di un odore terribile che li assale quotidianamente, tanto da farli sentire come se vivessero in un bidone dell’umido.

Dopo molte supposizioni, finalmente è stata individuata la causa di questa situazione insostenibile: la Montello Spa. Attraverso un’analisi condotta dall’Arpa nell’estate del 2021, è emerso che l’azienda, specializzata nel recupero e riciclo di plastica, fertilizzanti, energia e biometano, è responsabile di questi odori disgustosi. Le tante sfumature di immondizia, acido, marcio e plastica bruciata che si percepiscono nell’aria creano una sensazione di paura e angoscia costante per i residenti.

Fortunatamente, sembra che ci sia una soluzione in vista, poiché l’azienda ha annunciato un investimento di quattro milioni di euro per il rifacimento e la ristrutturazione degli impianti. Tuttavia, ci sono ancora alcuni ostacoli da superare.

“Innanzitutto, l’azienda stessa ha ammesso che non ci sono garanzie che questi interventi risolveranno completamente il problema”, spiega Michele, membro della rete “Aria pulita Tomenone” che si è formata attorno a questa problematica. “Inoltre, l’azienda è in ritardo sui lavori, il cui termine è stato prorogato fino a gennaio 2024. Ciò significa ulteriori mesi di disagio per i cittadini, che sono già arrivati al limite della sopportazione a causa di questo odore nauseante che si fa sempre più intenso e frequente, quasi ogni giorno”.

La rete di cittadini “Aria Pulita Tomenone” ha raccolto le testimonianze di molti residenti che vivono questa situazione di disagio. “Non sono solito lamentarmi, ma lo faccio perché non ce la faccio più. Vivo a Bagnatica, nella zona del cimitero. Ogni giorno, a orari alterni, l’aria è irrespirabile: cattiva, pungente, a volte sembra di essere in un bidone dell’umido”, scrive un residente.

Per coloro che abitano nella zona da tempo, si tratta di un problema che si è intensificato gradualmente e che è diventato insostenibile a partire dal 2020.

La situazione sembra essere senza fine, con i lavori di ristrutturazione che tardano ad essere completati e l’incertezza che questi possano risolvere definitivamente il problema. I cittadini sono esausti e chiedono una soluzione immediata per poter finalmente respirare aria pulita e vivere senza questa costante sensazione di angoscia.

L’articolo completo è disponibile su PrimaBergamo fino al 26 ottobre o in edizione digitale.

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