L’omicidio di Malnate è stato uno dei casi più scioccanti e brutali degli ultimi anni. Nove colpi alla testa, inferti con un oggetto contundente, che hanno causato la morte di Carmela Fabozzi. La dinamica degli eventi è stata ricostruita grazie alle analisi forensi e ha rivelato dettagli agghiaccianti. La donna è stata colpita all’ingresso del corridoio, con violenza estrema e senza possibilità di difendersi. Gli schizzi di sangue sulle pareti indicano una rapida successione di colpi. Successivamente, il corpo è stato trascinato verso il tinello, lasciando tracce di sangue e lacerazioni. La causa della morte è stata una frattura alla base del cranio, causata da una forte compressione contro una superficie solida, probabilmente il pavimento. Nonostante la ferocia dell’aggressione, l’appartamento era sorprendentemente pulito, a parte alcune gocce di sangue nel bagno e all’ingresso della camera da letto. Uno degli elementi cruciali per le indagini è stata la scoperta di tracce di DNA compatibili con l’imputato, Sergio Domenichini, sotto l’unghia di Carmela Fabozzi. Questo potrebbe essere un segno di un possibile tentativo di difesa da parte della vittima. Altri elementi importanti sono le impronte digitali sul vaso presumibilmente utilizzato come arma del delitto e due tazzine da caffè nel lavandino. Gli esperti del RIS di Parma saranno chiamati a testimoniare nelle prossime udienze, per approfondire ulteriormente la questione. L’omicidio di Malnate ha sconvolto la comunità locale e l’intera nazione. La ricerca della verità e la giustizia per Carmela Fabozzi sono ora al centro dell’attenzione.

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