La fine dei lavori sull’autostrada A9, prevista per il mese di maggio dell’anno prossimo, ha sollevato un sospiro di sollievo per molti automobilisti comaschi. Tuttavia, sembra che questa tregua dal traffico abbia già le ore contate. Quando i lavori sull’autostrada finalmente termineranno, si prevede un nuovo capitolo amaro, già rinviato in passato: “via Borgovico”. Lo scenario di rallentamenti e code per altri mesi, dopo tre anni di viabilità a singhiozzo, non soddisfa molti. “Sarebbe una follia totale avere un cantiere in via Borgovico e un cantiere sull’A9”, aveva spiegato il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, nei mesi scorsi, che ora torna a spiegare: “I lavori non possono più essere rinviati e l’amministrazione ha il coraggio di eseguirli, a differenza delle precedenti amministrazioni – poi annuncia – Dobbiamo aspettare la fine dei lavori sull’autostrada A9 e poi inizieremo con l’intervento in via Borgovico”. Si tratta dell’arteria molto trafficata di Como che, con la contemporaneità del cantiere sull’A9, è ancora più assediata. Sono evidenti le lunghe code, soprattutto negli orari di punta. Da anni incombe sulla strada l’incertezza del cantiere per il rifacimento della rete idrica. I lavori non erano stati riprogrammati dopo che l’amministrazione precedente li aveva avviati e subito sospesi nell’estate del 2021 a causa delle pesanti ripercussioni sulla viabilità cittadina. Dopo una serie di valutazioni, sono stati esclusi anche i lavori notturni. Ora l’incognita rimane la data di inizio, consapevoli che i lavori creeranno disagi in qualsiasi periodo dell’anno. A Palazzo Cernezzi si sta ragionando su quando avviare il temuto cantiere. Al momento, ci sono due scenari ipotizzabili: il primo è far partire i lavori in estate, a scapito principalmente del traffico turistico. Il secondo è avviare gli interventi dopo il periodo estivo, con conseguenze sul traffico scolastico e lavorativo. In ogni caso, i lavori in via Borgovico avranno un impatto sul traffico cittadino. Speriamo sempre che la rete idrica regga e non riservi sorprese in anticipo. Risulta essere abbastanza malridotta, come è emerso chiaramente già durante l’amministrazione precedente.

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