Il 19 giugno 2021, nel golfo di Salò, Greta e Umberto sono stati travolti e uccisi dal motoscafo dei due manager. Questo tragico incidente ha scosso profondamente la comunità e le famiglie delle vittime, che ancora oggi cercano giustizia.
Nadia Nedrotti, madre di Greta, ha portato un bouquet di rose bianche in aula durante la prima udienza del processo in appello. Davanti all’ingresso principale del tribunale, gli amici delle vittime hanno affisso uno striscione con la scritta “Giustizia per Greta e Umberto”.
Durante l’udienza, il sostituto procuratore generale Rita Emilia Caccamo ha chiesto alla Corte la conferma delle pene per i due imputati. Secondo l’accusa, la dinamica dell’incidente e la velocità del motoscafo sono state ricostruite in modo pacifico. Inoltre, si è sottolineato che il conducente del motoscafo era ubriaco al momento dell’impatto.
Le difese degli imputati hanno chiesto l’assoluzione, sostenendo che il processo di primo grado avesse accettato acriticamente la tesi accusatoria senza prove concrete. In particolare, si è messa in discussione l’ubriachezza del conducente del motoscafo e il metodo utilizzato dall’accusa per ricostruire la dinamica dell’incidente.
La comunità e le famiglie delle vittime sperano che questo processo porti finalmente alla giustizia per Greta e Umberto. La loro memoria vive nelle rose bianche che Nadia ha portato in aula, simbolo di un amore spezzato troppo presto.