La Rsa di Rudiano, dopo l’evacuazione avvenuta in primavera, è finalmente pronta a riaprire le porte ai suoi ospiti. Dodici anziani su trenta sono già rientrati nella struttura nei giorni scorsi e si prevede che entro la fine del mese la Rsa tornerà a pieno regime.

La situazione di pericolo era emersa alla fine di marzo e non aveva sorpreso più di tanto. Le criticità erano già note da tempo e nel 2019 una parte dell’edificio era stata dichiarata inagibile, riaprendo solo nel 2020 dopo gli opportuni accertamenti. Erano stati installati dei sensori per monitorare la situazione e in primavera avevano rilevato delle oscillazioni, abbastanza forti da spingere le autorità a trasferire gli ospiti in altre strutture per precauzione e avviare le indagini sull’edificio.

Dopo le valutazioni, è stato deciso di avviare i lavori di consolidamento dell’ala ovest, dove si erano aperte delle crepe a causa delle deformazioni dei solai. I lavori, coperti con 70mila euro di fondi avanzati dall’Amministrazione, sono stati appaltati a luglio e conclusi nelle scorse settimane, ottenendo l’approvazione dell’Ats. È stata installata una serie di travi e pilastri per sostenere il soffitto e contemporaneamente sono stati rifatti i pavimenti e rinfrescati gli ambienti per renderli più confortevoli.

Il sindaco Alfredo Bonetti, insieme al vicesindaco Sara Oliari e al personale della Rsa, ha accolto i primi 12 ospiti rientrati nella struttura. Purtroppo, alcuni degli anziani trasferiti sono deceduti, mentre altri sono rimasti nelle Rsa in cui erano stati ricollocati, in base alle loro condizioni di salute o per la vicinanza alle loro famiglie. Tuttavia, i posti vacanti saranno presto occupati, poiché la richiesta di posti in Rsa è alta e si prevede che entro la fine del mese la struttura sarà di nuovo al completo.

Se il capitolo dell’evacuazione è quasi concluso, rimane aperto quello del futuro della Rsa. I lavori di “riparazione” sono solo una soluzione temporanea per garantire la sicurezza immediata e riprendere il servizio senza perdere l’accreditamento della Regione Lombardia e rispondere alle esigenze della comunità. Si continuerà a valutare la struttura e a prendere decisioni per il suo futuro. Tutto è ancora possibile.

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