Manifestanti pro-Palestina a Milano: l’indignazione per l’utilizzo di Anna Frank come simbolo anti-Israele
Nella piazza di Milano si sono radunati i manifestanti a favore della Palestina, gli antagonisti che sono sempre e comunque contro Israele. Nonostante l’orribile attacco di Hamas, un’organizzazione terroristica che sistematicamente “dimentica” di condannare. Il ritornello, sconcertante, è sempre lo stesso: “Israele terrorista”, “Netanyahu assassino”, quindi i cori “Gaza Gaza vincerà”.
Ma non solo i cori, non solo gli slogan di chi odia Israele. Sì, perché a Milano si è visto anche qualcosa di peggio. Durante il lungo corteo partito dalla Stazione Centrale e che si è snodato per il centro della città, i manifestanti hanno esposto anche un cartellone che ritrae Anna Frank con addosso una kefiah, simbolo della resistenza palestinese. Un insulto, inaccettabile, nei confronti di una delle vittime più celebri dell’Olocausto, utilizzata in modo vile per la campagna contro Israele.
Per comprendere il tenore del corteo, basta ascoltare ciò che è stato detto da una rappresentante dei giovani palestinesi che teneva in mano un megafono: “L’Occidente ha mentito sull’Iraq, sull’Afghanistan, sulla Siria, sul Sudan e sul Libano. Ha portato solo morte e distruzione. E questa volta non è diverso: l’Italia è coinvolta nel massacro di Gaza dal momento che fornisce basi come Sigonella per il trasporto di armi. La grande quantità di morti che stiamo vedendo in questi giorni è un prodotto Made in Italy”. Già, non solo Israele: anche l’Italia sarebbe un Paese assassino.
L’utilizzo di Anna Frank come simbolo anti-Israele ha suscitato indignazione e sconcerto in molti. Anna Frank, una ragazza ebrea che ha vissuto l’orrore dell’Olocausto, diventa così uno strumento per alimentare l’odio e la violenza. Questo gesto non solo manca di rispetto nei confronti della memoria di una vittima dell’Olocausto, ma rende ancora più difficile la ricerca di soluzioni pacifiche e la costruzione di un dialogo tra le parti coinvolte nel conflitto israelo-palestinese.
È importante ricordare che il sostegno alla Palestina non deve trasformarsi in un’odio indiscriminato verso Israele. La violenza non porterà mai a una soluzione pacifica, ma solo a un ulteriore escalation di tensioni e sofferenze per entrambe le parti. È fondamentale promuovere un dialogo costruttivo e cercare soluzioni che portino a una pace duratura in Medio Oriente. Utilizzare simboli come Anna Frank in modo distorto e offensivo non fa altro che allontanarci da questo obiettivo.