Il giudice delle indagini preliminari di Milano, Fabrizio Filice, ha respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata dagli avvocati dei due egiziani arrestati con l’accusa di associazione all’Isis. Rafaei Alaa, 44 anni, e Nosair Gharib Hassan Nosair Mohamed, 49 anni, difesi rispettivamente dagli avvocati Emanuele Perego e Massimo Lanteri, dovranno quindi rimanere in carcere. Durante l’interrogatorio di garanzia, Alaa aveva spiegato di non essere affiliato all’Isis, ma di aver inviato piccole somme di denaro ai campi profughi senza sapere che erano gestiti dall’Isis. Ha affermato di condividere l’astio verso Assad e la Siria, ma di non aver mai pianificato un attentato in Italia o in Occidente. La sua versione è simile a quella data da Nosair, che ha dichiarato che i soldi inviati erano per beneficenza e non per finanziare movimenti terroristici. Riguardo alla sua affermazione di aver sparato, ha spiegato che si riferiva solo alla festa di Capodanno. Il giudice ha ritenuto che entrambi facessero parte del “modello frammentato” dell’Isis e ha confermato il loro carcere.

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