Ieri sera, dopo la mezzanotte, un’operatrice di stazione della fermata di Loreto M1 è stata aggredita verbalmente e con sputi da due donne e un uomo che non possedevano un titolo di viaggio. L’uomo, visibilmente alterato, è entrato nella cabina del personale di stazione con intenzioni violente, ma è stato bloccato dagli operatori delle pulizie. Successivamente è stato fermato e identificato dalla security aziendale e dagli agenti della Polizia di Stato alla fermata Turro.

Il sindacato dei trasporti Sindacato OrSA ha reso noto questo episodio, sottolineando che è ora di porre fine a queste situazioni. I lavoratori hanno il diritto di tornare a casa dopo il servizio senza il rischio di dover passare le nottate in ospedale. Ormai è diventata routine subire aggressioni fisiche, verbali, minacce, borseggi, insulti e sputi da parte del personale in tutte le stazioni del centro e della periferia. Senza dimora, tossicodipendenti nelle stazioni di Loreto, Duomo Pasterur, Gobba, Rogoredo, San Donato, Lodi, Porta Romana, Missori, Crocetta. Le borseggiatrici a Lampugnano e al centro a rubare. Balordi che agiscono anche a Sesto Fs e Porta Venezia e soprattutto nel mezzanino della fermata Centrale, tra la M2 e la M3. È ormai routine che davanti ai tornelli ritirano i biglietti per poi rivenderli, squadre organizzate bloccano il passaggio del denaro, forzano i distributori delle bevande e le macchinette che stampano le fotografie in cerca di monete. Soggetti indisturbati che provano a vendere i biglietti usati, che fumano o scavalcano i tornelli, che sniffano droga, che girano semi nudi e urinano e defecano nelle stazioni. Interi autobus occupati di notte con valige e sacchetti. Ubriachi al mattino, il sabato e la domenica, occupano treni e si addormentano sulle banchine. Quando finirà tutto questo degrado? Ogni mese il Comune di Milano pubblica il numero degli oggetti che sono stati consegnati all’ufficio oggetti rinvenuti. Nel mese di settembre, sono stati consegnati 600 portafogli (20 al giorno), la maggior parte delle quali appartenenti a persone povere che sono state borseggiate. Meritiamo di lavorare in un ambiente sereno e protetto. Gli imprevisti possono capitare, ma questa situazione sta diventando la normalità. Avere paura di andare a lavoro, fare la strada e pensare a cosa mi succederà oggi. Nessuno lo merita. Le aggressioni avvengono perché il messaggio che passa è che nessuno paga. L’aggressione verbale, le minacce al personale di pubblico servizio e le intimidazioni devono essere punite con pene severe”, conclude il sindacato.

“Continuano le aggressioni ai dipendenti ATM in varie stazioni milanesi, l’ultima a Loreto M1 proprio nella notte scorsa. Il sindaco e la Giunta devono trovare soluzioni per garantire, attraverso una presenza più capillare della Polizia Locale sul territorio, la sicurezza dei dipendenti”, dichiara Samuele Piscina, segretario cittadino della Lega e consigliere comunale di Milano. “Chi governa la città e continua a parlare di una percezione errata di insicurezza, dovrebbe monitorare questi fenomeni e proporre soluzioni concrete per evitarli: minacce fisiche e verbali, percosse, insulti e sputi sono all’ordine del giorno in molte stazioni milanesi, sia nelle periferie che nel centro. Attualmente, nel nucleo della Polizia Locale che si occupa della sicurezza sui mezzi pubblici e nelle stazioni, prestano servizio solo 1 ufficiale e 16 agenti, su circa 3000 dipendenti. È assurdo che una città complessa come Milano abbia solo 17 risorse per una questione così importante e delicata come la sicurezza sul lavoro dei propri dipendenti. E pensare che il nucleo preposto, prima di Pisapia, contava 80 agenti. Tenere metà del personale negli uffici o mandare i poliziotti solo a fare multe in giro per Milano non è davvero accettabile e non contribuisce a risolvere questo clima da Far West che interessa parti sempre più ampie della città”, conclude Piscina.

“L’ennesima aggressione conferma che lavorare per Atm comporta anche il rischio di aggressione”, commenta così l’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa, l’aggressione a una operatrice Atm. “Come Regione, ho istituito un fondo per risarcire economicamente i danni a questi sfortunati lavoratori. Non è più tollerabile vedere che molte persone scavalcano i tornelli convinte di farla franca. Inoltre, il Comune di Milano potrebbe iniziare a organizzare corsi di autodifesa per il personale addetto ai controlli, magari anche dotandoli di strumenti di difesa”, aggiunge La Russa.

“Questi malintenzionati sanno ormai che l’impunità regna tranquillamente anche sulle linee ATM, come se non bastasse già la violenza delle borseggiatrici con i loro bodyguard”, prosegue. “Spero che il nuovo commissario per la sicurezza di Milano, Gabrielli, informi l’ignaro sindaco su quanto sta accadendo. La prossima settimana, con alcuni comitati di quartiere, faremo un giro notturno sulle linee più calde per approfondire meglio il problema e avere una maggiore consapevolezza sulle misure da prendere”, conclude.

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