Un importante gruppo legato alla ‘ndrangheta è stato colpito stamattina dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano e dai Carabinieri di Monza. A capo di questo gruppo si trova un medico che ha lavorato in alcune case di riposo nel Milanese.

Secondo la procura antimafia, che ha richiesto e ottenuto dal Giudice per le indagini preliminari 18 misure cautelari (7 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 3 con obbligo di dimora e 4 con obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria), il capo dell’organizzazione sarebbe Giovanni Morabito, figlio del boss Giuseppe “u tiradrittu”, capo della cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti. Morabito sarebbe al vertice di due diverse organizzazioni: una che si occupa di droga ed estorsioni, e l’altra di illeciti economico-finanziari, tra cui frodi legate alla pandemia Covid e all’ecobonus.

Le misure cautelari sono state eseguite questa mattina dai militari della Dia insieme ai Carabinieri di Monza e sono il risultato di un’indagine iniziata nel 2019 che ha ricostruito nel corso degli anni le attività delle società cartiere collegate a Morabito.

Attraverso una serie di società e prestanome, Morabito ha avviato diverse attività per frodare il fisco, emettendo fatture per operazioni inesistenti e commettendo truffe legate all’ecobonus e al periodo Covid. Ma non si è limitato a questo, si occupava anche del traffico di rifiuti, del recupero di crediti e della gestione di locali pubblici.

Nel contempo, non ha trascurato i reati legati all’importazione di stupefacenti. Gli investigatori hanno scoperto diversi traffici di centinaia di chilogrammi di cocaina, eroina, hashish e marijuana.

L’indagine ha coinvolto 68 persone legate all’organizzazione, che è una diretta emanazione della cosca calabrese. Tra questi, figurano un notaio di Bergamo e un funzionario del Ministero dei Trasporti che hanno fornito il loro know-how per le operazioni del gruppo criminale.

Giovanni Morabito, nato nel 1963, ha una posizione di rilievo nell’organigramma della ‘ndrangheta. Già condannato per reati legati agli stupefacenti, era già in carcere. È figlio del capo cosca Giuseppe Morabito, nato nel 1934 ad Africo, arrestato dopo 12 anni di latitanza nel 2004 e da allora sempre in carcere.

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