Operazione della Guardia di Finanza sulle acque del lago Ceresio

I militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Como hanno effettuato un’operazione di controllo sulle acque del lago di Lugano, durante la quale hanno individuato e sequestrato quattro barche provenienti dalla Svizzera. Le imbarcazioni erano di proprietà di cittadini svizzeri e erano state introdotte illegalmente in territorio italiano, violando la normativa doganale.

Dalla documentazione acquisita durante l’ispezione, è emerso che le barche erano state cancellate dai registri nautici svizzeri e successivamente iscritte nei registri dell’Autorità di Bacino Lacuale Ceresio, Piano e Ghirla, ottenendo un contrassegno per la circolazione nel lago di Lugano.

Per tre di queste imbarcazioni è stato accertato il superamento del tempo massimo di permanenza di 18 mesi nel territorio italiano, previsto dal Codice Doganale dell’Unione per il regime dell’ammissione temporanea dei mezzi di trasporto immatricolati all’estero. La quarta imbarcazione era stata acquistata da un cittadino italiano senza adempiere agli obblighi doganali per l’importazione definitiva, evadendo i dazi doganali e l’IVA.

La violazione della normativa doganale per l’ammissione temporanea è punita con le penalità previste per il contrabbando. Di conseguenza, le quattro imbarcazioni sono state sottoposte a sequestro amministrativo e gli uffici doganali di Como e Varese hanno contestato ai relativi proprietari l’evasione dei diritti di confine sull’importazione dei beni extra-UE nel territorio dell’Unione Europea, infliggendo le relative sanzioni amministrative e confiscando le imbarcazioni stesse.

Questi risultati dimostrano ancora una volta l’efficacia della collaborazione tra ADM (Agenzia delle dogane e dei monopoli) e la Guardia di Finanza, anche sui laghi italiani confinanti con la Svizzera, per proteggere gli interessi dello Stato e contrastare le frodi ai valichi di confine. La collaborazione tra le due istituzioni è stata ulteriormente rafforzata con la firma di un protocollo d’intesa nazionale il 3 aprile 2023, che prevede una cooperazione più stretta ed efficace e controlli sempre più selettivi.

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