Pusiano – In poche ore, sono state raccolte online 150 firme di persone che chiedono il ritorno degli esemplari di wallaby. La vicenda dei wallaby, impropriamente chiamati piccoli di canguro, trasferiti in Toscana dall’Isola dei Cipressi, dove erano presenti da oltre 30 anni, diventa anche una petizione diretta al ministro dell’ambiente Gilberto Picchetto Frattin, a cui si può accedere online. Infatti, su change.org cercando: “Riportiamo i wallaby del Lago di Pusiano alla loro casa sull’Isola dei Cipressi”, si trova la petizione lanciata da Maira Bellotti. In poche ore, già 150 persone hanno lasciato la loro firma.
La creatrice della petizione di Cesano Boscone spiega: “Sono andata a trovarli, erano tranquilli, sereni, in armonia con l’ambiente in cui abitavano e per nulla pericolosi. Non si avvicinavano all’uomo e il proprietario dell’isola si è assicurato che nessuna persona li avvicinasse o facesse loro male. Questa è la storia dei wallaby del Lago di Pusiano, creature innocenti che ora sono state strappate dal loro habitat naturale. Non erano una minaccia né per gli esseri umani né per l’ecosistema locale. Ora questi animali pacifici sono stati rimossi dal loro ambiente sicuro e familiare senza un motivo valido o urgente. Questo ha causato non solo stress ai wallaby stessi, ma ha anche privato il lago di Pusiano della sua unicità e attrattiva turistica. Chiediamo alle autorità competenti di riportare i wallaby a casa sull’Isola dei Cipressi, dove possono vivere in pace come hanno sempre fatto”.
Insomma, sembra che ci sia qualcuno che tiene ancora a questi piccoli canguri e vorrebbe rivederli a Pusiano. Nelle prime ore dopo il trasporto dei wallaby in Toscana, in provincia di Grosseto, in un parco, la politica locale si era espressa con assoluta unanimità per il mantenimento di questi animali a Pusiano. Il sindaco Fabio Galli spiegava: “Mi sembra assurdo quanto successo, i wallaby non hanno mai fatto male a nessuno e non erano animali infestanti”. In molti si chiedono perché trasferirli sempre in Italia, cosa cambia. Difficilmente queste prese di posizioni e la raccolta firme riusciranno a smuovere la situazione, ma qualcuno fa capire di tenere a questi animali che hanno accolto generazioni di adulti e bambini.