Desio (Monza Brianza), 24 Ottobre 2023 – Giovanni Cannarozzo, 82 anni, residente a Carate Brianza, è uno dei 68 indagati nell’inchiesta della Direzione investigativa antimafia di Milano e dei carabinieri di Monza. L’accusa è di traffico di droga e truffe relative ai contributi Covid e ai Bonus fiscali per finanziare la ‘ndrangheta.

Giovanni Cannarozzo è il fratello di Domenico, diventato famoso negli anni Novanta per essere stato definito “il primo evasore d’Italia” per il suo business miliardario legato al rottamaio. Anche Giovanni è stato coinvolto in passato in problemi con il Fisco. Nel 2020, in qualità di amministratore delle società Gefim con sede a Desio e Metaldesio con sede a Lissone, è accusato di aver acquistato “fittizi crediti di imposta” per oltre 450mila euro. Questi crediti sono stati successivamente utilizzati in modo improprio per compensare somme dovute all’Erario o all’Inps. In cambio dell’acquisto di questi crediti, Giovanni ha versato circa 137mila euro.

Nel 2022, Giovanni Cannarozzo, in qualità di titolare della Gefim, ha subìto il sequestro di un terreno di 12mila metri quadrati a Desio da parte della polizia locale e provinciale. Il sequestro è avvenuto a causa di presunti abbandono e movimentazione di rifiuti. Giovanni è stato denunciato, ma ha sostenuto che stava solo ripulendo un bosco di sua proprietà.

L’inchiesta condotta dalla Direzione investigativa antimafia di Milano e dai carabinieri di Monza ha portato alla luce un’ampia rete di traffico di droga e truffe. Queste attività illegali sarebbero state finanziate attraverso i contributi Covid e i Bonus fiscali. L’indagine ha coinvolto numerosi soggetti, tra cui Giovanni Cannarozzo, che è stato individuato come uno dei responsabili di queste attività illecite.

Le autorità competenti stanno ora approfondendo le indagini per fare luce su questa rete criminale e assicurare alla giustizia tutti i responsabili. L’obiettivo è smantellare completamente questa organizzazione e garantire che simili attività non possano più essere perpetrate nel futuro. La lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione è una priorità per le forze dell’ordine italiane, che continuano a lavorare instancabilmente per garantire un paese più sicuro e giusto per tutti i cittadini.

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