Le fototrappole installate dalla Provincia in Val di Scalve hanno recentemente avvistato dei predatori nella zona. Durante l’estate, questi predatori hanno ucciso dieci capre, ma sono stati avvistati solo tre incontri con persone.

Le ultime vittime sono state le pecore di Ardesio. Durante la notte, un branco di lupi ha circondato il recinto di un allevatore locale, che aveva un piccolo allevamento per consumo personale. Il mattino successivo, l’uomo ha trovato i resti di due pecore sbranate e altre quattro sparite. Questo non è stato il primo avvistamento dei lupi nelle Orobie: in aprile, le fototrappole della polizia provinciale avevano ripreso due lupi che stavano mangiando un cervo nella zona di Gandellino. Inoltre, erano stati segnalati avvistamenti già lo scorso dicembre nella Val di Scalve. Dieci giorni fa, un allevatore di Vilminore ha trovato la carcassa di un cervo e ha capito che era stato predato dai lupi, dato che i lupi vanno direttamente alla gola delle prede, a differenza dei cani che mordono su tutto il corpo. L’allevatore ha quindi chiamato la polizia provinciale, che ha utilizzato le fototrappole per scoprire i nuovi arrivati. Si è scoperto che si tratta di un maschio e una femmina, che sono accompagnati da quattro lupacchiotti, formando così il primo branco bergamasco.

Durante l’estate, questa famiglia di lupi non si è limitata a predare la fauna selvatica, ma ha anche ucciso una decina di capre in quattro incursioni tra Oltressenda e la Val di Scalve. Gli allevatori possono ricevere un indennizzo nell’ambito del progetto regionale “Life WolfAlps” per la conservazione del lupo e il miglioramento della coesistenza con l’uomo. Nonostante le predazioni, la polizia provinciale considera il numero di predazioni relativamente basso, considerando che nella valle ci sono almeno 10.000 capi tra pecore, capre, mucche, asini e muli.

Il branco di lupi si sposta su un’area che comprende l’alta Valle Seriana e la Val di Scalve, compreso il Pizzo della Presolana. Ogni branco ha un’area di riferimento che può arrivare a 500 chilometri quadrati, e i confini di questa area vengono marcati. La presenza di un branco blocca l’arrivo di altri lupi, quindi non ci si deve aspettare un’esplosione demografica. La presenza dei lupi è comunque un segnale positivo, in quanto indica un territorio ben conservato e in buona salute dal punto di vista naturalistico e della biodiversità, come spiega il comandante della polizia provinciale Matteo Copia.

Non tutti sono soddisfatti della presenza dei lupi. Il sindaco di Ardesio, Yvan Caccia, ha raccolto le lamentele del proprietario delle pecore e ha chiesto alle istituzioni di monitorare il fenomeno, soprattutto perché i lupi si stanno avvicinando alle zone abitate. Tuttavia, secondo i controlli della Provincia, i lupi si sono nutriti principalmente di animali selvatici, contribuendo alla regolazione della fauna selvatica. Ad esempio, i cervi sono oggetto di un piano di abbattimento regionale in quanto presenti in eccesso. Gli agenti hanno effettuato tamponi sulle carcasse e sugli escrementi per capire se si tratta di esemplari già noti in zone vicine dove i lupi sono più diffusi, come il Tonale o la Valtellina.

Finora, poche persone hanno avuto l’opportunità di incontrare un lupo. Un cacciatore lo ha avvistato presto al mattino al Passo degli Omini, tra la Val Sedornia e la Val Zurio, e ci sono stati avvistamenti anche a Gandellino e a Oltressenda. Il lupo è un animale schivo che evita l’uomo e ha paura di lui. Il suo avvicinamento alle zone abitate è dovuto solo alla ricerca di cibo. I suoi sensi sono molto acuti, quindi è altamente improbabile avvistarlo prima che lui si accorga della nostra presenza e si allontani. Se ci si trova di fronte a un lupo, non bisogna scappare, ma indietreggiare senza dare la schiena e fare più rumore possibile per spaventarlo.

In conclusione, il ritorno dei lupi sulle Orobie è un segnale positivo di un territorio ben conservato e in buona salute dal punto di vista naturalistico e della biodiversità. Nonostante le predazioni, la presenza dei lupi è relativamente limitata e gli allevatori possono ricevere un indennizzo per eventuali danni. Tuttavia, è importante monitorare la situazione e adottare misure per garantire una coesistenza pacifica tra lupi e uomini.

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