Il centro massaggi Tuina, situato a Como in località Ponte Chiasso, è stato oggetto di un’operazione di controllo da parte di un agente della polizia di Stato che si è fatto passare per un cliente. Dopo essere stato accolto da una donna e condotto in una stanza per il massaggio, ha atteso il turno della ragazza più giovane, impegnata con un altro cliente. A quel punto, è scattato il blitz e gli altri poliziotti sono entrati nel centro massaggi identificando le due donne presenti e il cliente.

L’operazione di controllo, avvenuta il 19 ottobre, aveva lo scopo di verificare eventuali attività illegali e lavoro nero. L’autorizzazione comunale S.C.I.A. era regolarmente presente e il controllo è stato esteso anche alle donne che lavoravano nel centro massaggi.

Durante le verifiche, è emerso che la titolare del centro, non presente sul posto, era una donna cinese residente a Milano, che aveva concesso la gestione dei locali a un’altra connazionale con il ruolo di receptionist e cassiera. La ragazza che effettuava il massaggio, invece, era clandestina e non possedeva documenti che attestassero la sua identità e il suo soggiorno regolare in Italia.

Entrambe le cittadine cinesi sono state accompagnate in questura a Como e denunciate. La gerente è stata denunciata per aver fatto lavorare una persona clandestina senza permesso di soggiorno, in concorso con la titolare dell’autorizzazione che non era presente al momento del controllo. La massaggiatrice, invece, è stata denunciata per essere irregolarmente presente sul territorio nazionale.

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