Operazione Tundra Baltica: Frode Carosello nel settore del pellet, coinvolta anche Cremona
Martedì mattina, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno effettuato l’operazione Tundra Baltica, coordinata dalla Procura locale, che ha coinvolto anche il territorio cremonese. L’obiettivo dell’operazione era l’esecuzione di misure cautelari personali nei confronti di tredici soggetti sospettati di associazione per delinquere finalizzata all’evasione dell’Iva attraverso una frode carosello transnazionale, dichiarazioni fiscali fraudolente e omessa dichiarazione e versamento dell’Iva.
Le province coinvolte nell’operazione sono Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Crotone, Palermo e Cremona. Per tre soggetti sono stati disposti gli arresti domiciliari e il divieto di esercitare attività d’impresa per dodici mesi, mentre per gli altri dieci indagati è stata prevista la misura interdittiva del divieto di esercitare attività d’impresa per dodici mesi.
I provvedimenti sono il risultato di un’attività di indagine complessa svolta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/Gruppo Tutela dell’Economia della Guardia di Finanza di Catanzaro. Le indagini hanno permesso di scoprire l’esistenza di un’associazione per delinquere transnazionale che si occupava dell’evasione dell’Iva nel settore della commercializzazione del pellet attraverso una frode carosello.
Secondo quanto emerso, l’associazione utilizzava una società di diritto estone e due società catanzaresi come “filtro”, gestite da un soggetto di nazionalità ucraina, per emettere fatture per operazioni inesistenti. Queste fatture venivano utilizzate da 15 acquirenti con sede in Calabria, Sicilia e Lombardia, tra cui una Srl con sede a Cremona, per evadere l’Iva. Grazie a questo stratagemma, le aziende potevano commercializzare il prodotto a prezzi inferiori a quelli di mercato, con un risparmio medio del 16% a tonnellata.
Nell’ambito dell’operazione, è stato eseguito anche il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un valore complessivo di oltre 1,2 milioni di euro, considerato il profitto dei reati ipotizzati, e delle due società utilizzate dall’associazione come “cartiere”.
Nel periodo dal 2016 al 2021, si stima che sia stata evasa l’Iva per circa 3,5 milioni di euro e che siano state immesse sul mercato quasi 41 mila tonnellate di pellet. Il sequestro effettuato fa seguito a uno già disposto d’urgenza dalla Procura della Repubblica di Catanzaro il 16 marzo 2021 per 2,3 milioni di euro. Attualmente, il procedimento per le fattispecie di reato ipotizzate si trova nella fase delle indagini preliminari.