Carlo GirardiAiruno (Lecco), 27 ottobre 2023 – Una fiaccolata per Carlo Gilardi, il 92enne di Airuno morto domenica, dopo essere stato allontanato a forza da casa sua alla fine di ottobre 2020 senza più poterci tornare. La organizzato per mercoledì alle 18 gli attivisti di un comitato che ne chiedevano la liberazione.

“Invitiamo a stringervi attorno al ricordo del professore, morto privato della libertà lo scorso 22 ottobre, in una fiaccolata commemorativa – spiegano -. Diamo un segnale di partecipazione affinché le ingiustizie come quelle da lui subite, non dovranno mai più accadere in un Paese civile”. Il giorno scelto non è casuale, è quello della festa di Ognissanti, che, secondo i promotori dell’iniziativa, ma non solo di addice a Carlo, perché era un uomo di grande fede, che viveva in maniera francescana. “Caro Carlo, ti hanno tolto la libertà, a cui tenevi tantissimo, per tutelare i tuoi risparmi di cui ti importava nulla – proseguono gli attivisti -. Il tuo grido di libertà mai cessato ci accompagnerà in questa fiaccolata per te. Possa la tua triste vicenda determinare quel profondo cambiamento di questa legge orribile che mascherata da tutela troppo spesso è invece usata per imprigionare innocenti”.

Le vicende legali

Secondo i giudici della Corte europea dei diritti dell’uomo, il ricovero coatto di Carlo è stato in realtà un tso camuffato e come tale illegale. I magistrati italiani di contro hanno stabilito che chi avrebbe dovuto assisterlo si è invece approfittato di lui: proprio per questo è stato allontanato da Airuno, in modo da proteggerlo, anche perché spesso è stato obbligato a regalare i suoi soldi. La sua casa inoltre era priva delle condizioni igieniche, sanitarie e di sicurezza, sommersa da rifiuti, invasa da animali e aperta alla mercé di tutti. Molti degli attivisti nemmeno hanno mai conosciuto Carlo di persona, a parte una vicina di casa, un ex collega di insegnamento e un cugino. Una del comitato ha poi compiuto un’incursione nella rsa dove era stato trasferito, spaventandolo a morte. Per questo Carlo più volte ha chiesto di essere lasciato in pace e sconfessato gli aderenti al comitato fondato solo all’apparenza in sua difesa.

L’autopsia e il funerale in forma privata

A causa delle voci su presunti maltrattamenti e assistenza inadeguata, è stato necessario sottoporre il suo corpo all’autopsia: un atto dovuto, in modo da fugare ogni dubbio, sebbene fosse noto che era malato terminale di tumore al cervello e che non sia mai stato maltrattato in rsa né sia stato lasciato morire di fame all’hospice Il Nespolo dove era stato trasferito da alcune settimane e dove so è spento.. Per evitare che un momento di cordoglio e lutto si trasformi in manifestazione di protesta è stato deciso pure che il suo funerale, che verrà celebrato lunedì, sarà in forma strettamente privata, negandogli l’abbraccio dei concittadini della sua Airuno che amava.

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