La casa di Artemio a Borgo Tre Case a Gambolò, in provincia di Pavia, è ora in vendita. Questa casa rustica, immersa nel parco del Ticino, è stata il set del famoso film “Il ragazzo di campagna”, che nel 2024 festeggerà i suoi primi 40 anni. La casa è di proprietà di un privato che l’ha ristrutturata con grande attenzione ai dettagli e al rispetto della sua storia. La cucina, ad esempio, dove Artemio beveva il caffelatte preparato nel pentolino, è ancora all’ingresso della casa, ma è stata arricchita con pietre di fiume incastonate nelle pareti. La casa è alimentata da pannelli solari, che nascondono la modernità per lasciare spazio alla storia.

La semplicità del giovane contadino che caricava il letame sull’Apecar e percorreva la strada del parco che porta anche alla villa Necchi è ormai dimenticata. Durante il primo raduno dei fan de “Il ragazzo di campagna”, non c’era neppure un Apecar tra tutti i mezzi presenti. Tuttavia, Renato Pozzetto, l’attore protagonista del film, è arrivato più tardi. Ha dichiarato di essere molto legato a quei luoghi della provincia di Pavia e che va sempre volentieri quando viene invitato. Non è tornato nella casa, poiché gran parte degli interni del film sono stati girati in un teatro.

Borgo Tre Case è il paese di Artemio, che in realtà non esiste. La casa rustica, scelta dai registi Castellani e Pipolo per raccontare la semplice vita di campagna, si trova in località Crespi, nel territorio comunale di Gambolò, al confine con Carbonara al Ticino. La casa è conosciuta come “Casa di Artemio da ‘Il ragazzo di campagna'” su Google Maps, grazie alla scoperta di un residente di Gambolò. Questa casa non ha avuto sempre fortuna: nel 1984 era una dimora di guardiacaccia, con una stufa in cotto utilizzata dagli autisti di villa Necchi. Successivamente, è rimasta disabitata per 26 anni, finché nel 2011 è stata acquistata all’asta da un privato e fatta rivivere. Ora è diventata una tenuta molto elegante, venduta arredata, con un curato spazio esterno dove le galline non razzolano più, ma c’è un glicine che regala ombra a chi vuole pranzare in giardino. Inoltre, c’è anche una depandance e un box. Il prezzo richiesto è di 380mila euro, e la promessa è “e vissero contadini e felici”.

Articolo precedenteEpisodio di violenza scuote la città di Lodi
Articolo successivoEmergenza Dengue a Monza: domani la disinfestazione

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui