L’omicidio di Arianna Zardi: una storia di crudeltà e mistero

Il 30 settembre 2001, Arianna Zardi, una giovane studentessa di Teologia di 25 anni, lascia la sua casa a Castelbellotto, una frazione di Casalmaggiore, nel Cremonese. Due giorni dopo, il suo cadavere viene ritrovato all’interno di un canaletto di irrigazione tra Motta Baluffi e Torricella del Pizzo. È evidente che si tratta di un omicidio, e non di un suicidio o di una caduta accidentale. Il delitto è stato consumato con una ferocia inimmaginabile, con un movente oscuro e con una determinazione spaventosa.

Il giudice Guido Salvini, nell’ordinanza con cui respinge la richiesta della Procura di archiviare il caso, ricostruisce le terribili sequenze dell’omicidio basandosi sulla relazione della polizia giudiziaria presso la Procura di Cremona. Arianna non è caduta dal muretto sopra il canale, ma è stata investita da una moto mentre era seduta sopra di esso. L’impatto lascia un segno a V sui suoi jeans e provoca lesioni al ginocchio destro e al torace. Dopo l’incidente, Arianna cerca rifugio nel letto del canale, ma le paratie sono abbassate e si ritrova intrappolata. Non ha scampo.

L’assassino o gli assassini la raggiungono, la afferrano per un braccio e la sbattono con violenza contro il muro del canale, lasciando tracce di sangue. Arianna cerca disperatamente di sopravvivere e riesce a fuggire dalla chiusa, ma viene inseguita, ripresa e nuovamente colpita. Alla fine, viene lasciata esanime all’interno della chiusa, a sei metri dall’uscita, un punto in cui una persona ferita e in cerca di aiuto non si sarebbe mai portata. È evidente che l’assassino l’ha trascinata lì e l’ha abbandonata morta o morente.

La storia diventa ancora più inquietante quando, due giorni dopo il ritrovamento del cadavere di Arianna Zardi, una voce maschile anonima si attribuisce la responsabilità dell’omicidio chiamando il centralino del quotidiano di Cremona. Nonostante le nuove indagini che seguono l’ordinanza di Salvini, non si arriva a una soluzione. Nel maggio del 2015, il magistrato decide di archiviare la posizione di due uomini e di una donna, ma chiede una nuova e più completa attività di indagine.

Recentemente, il gip di Cremona ha disposto una proroga di sei mesi per ulteriori accertamenti, focalizzati soprattutto sulle ultime ore di vita di Arianna Zardi e su alcune testimonianze che avrebbero evidenziato delle contraddizioni. La morte di questa giovane studentessa di Teologia rimane ancora avvolta nel mistero, ma la speranza è che, grazie alle nuove indagini, si possa finalmente fare luce su questa terribile vicenda e trovare giustizia per Arianna.

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