Una donna di 60 anni di origini straniere è stata denunciata per atti persecutori nei confronti del suo ex amante e della moglie di quest’ultimo. Dopo la fine della loro relazione extraconiugale, la donna non ha accettato la conclusione del rapporto e ha iniziato a comportarsi in modo violento e minatorio. Ha inviato lettere minatorie, messaggi e chiamate telefoniche per tormentare le sue vittime.

In questo caso, i militari della Compagnia di Cantù hanno applicato la legge nr. 69/2019, conosciuta come “codice rosso o del revenge porn”. Questa legge offre maggiore protezione alle vittime di violenza sessuale, atti persecutori, maltrattamenti e diffusione non autorizzata di immagini compromettenti. Grazie a questa legge, la polizia giudiziaria è tenuta ad attivarsi immediatamente dopo una denuncia, al fine di garantire l’avvio immediato del procedimento e di prendere eventuali provvedimenti protettivi per la vittima.

Dopo la segnalazione all’Autorità Giudiziaria, i militari hanno applicato le severe norme del “codice rosso” e, con l’aiuto delle varie associazioni presenti sul territorio, hanno fornito protezione e sostegno alle vittime.

I Carabinieri forniscono anche alcuni consigli per proteggersi dallo stalking:

1. Informarsi sull’argomento e adottare comportamenti che scoraggino lo stalker sin dall’inizio.
2. Evitare di reagire con paura, rabbia o minacce agli atti persecutori, in quanto ciò potrebbe rafforzare la motivazione del molestatore.
3. Non sottovalutare il rischio e essere prudenti, ad esempio registrando le chiamate, evitando luoghi isolati o appartati e cambiando spesso itinerario.
4. Tenere un diario per annotare gli eventi più importanti che potrebbero essere utili in caso di denuncia.
5. Raccogliere prove dello stalking, come conservare eventuali lettere, messaggi o e-mail offensivi o intimidatori.
6. Avere sempre a portata di mano un cellulare per chiamare un numero di pronto intervento in caso di emergenza.

Lo stalking è un reato grave che può causare gravi conseguenze per le vittime. È importante che le vittime si sentano protette e sostenute dalle autorità competenti.

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