Giovani e anziani alla guida: quando l’errore costa caro

La guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze psicotrope è un problema diffuso tra i bergamaschi, che coinvolge sia giovani neopatentati che guidatori esperti. Attualmente, l’Ufficio per l’esecuzione penale esterna (Uepe) di Bergamo ha in carico circa 740 persone che sono state coinvolte in incidenti o fermate per guida in stato di ebbrezza. Questo “esercito” silenzioso e invisibile è costretto a ripagare il proprio errore attraverso lavori di pubblica utilità o la messa alla prova, cercando di “riparare” la propria condotta.

I numeri sono importanti e in crescita, tanto che l’Uepe ha dedicato due-tre funzionari solo a questi percorsi. Si tratta di persone e storie molto diverse, tra cui molti giovani neopatentati che necessitano di un’azione sinergica sul territorio per costruire una cultura della prevenzione. È fondamentale far comprendere i rischi per la salute e la sicurezza, così come le conseguenze pratiche e concrete che possono derivare da comportamenti imprudenti alla guida.

Chi viene trovato positivo al test dell’alcol o delle droghe si trova ad affrontare un percorso tortuoso tra il Codice della strada e il Codice penale. Per coloro che non hanno causato incidenti, la sanzione più comune è quella dei lavori di pubblica utilità come alternativa alla detenzione. Il giudice emette un decreto per affidare queste persone a un ente convenzionato con il Tribunale, dove svolgeranno esperienze di volontariato o servizi in associazioni. Per coloro che hanno causato incidenti, viene applicata la messa alla prova, che prevede anche un percorso di trattamento con l’Uepe, dove gli assistenti sociali esaminano la situazione più nel dettaglio. Questo percorso è più lungo rispetto ai lavori di pubblica utilità.

I numeri parlano chiaro: attualmente ci sono circa 400 persone che svolgono lavori di pubblica utilità come sanzione sostitutiva al carcere per guida in stato di ebbrezza, mentre altre 340 sono in messa alla prova. Un terzo di tutte le messe alla prova riguarda la guida in stato di ebbrezza associata a incidenti o altri reati. Negli anni, sono state consolidate importanti collaborazioni con associazioni come “Atena”, l’Associazione familiari vittime della strada “Basta sangue sulle strade” e “Enjoyski Sport” di Albino. L’obiettivo è ampliare sempre di più questa rete, coinvolgendo nuovi progetti e partner.

È fondamentale sensibilizzare le persone sul comportamento alla guida, evitando l’uso di alcol e telefoni cellulari. Non si tratta di etichettare le persone trovate positive ai test, ma di far loro comprendere quanto sia facile causare un incidente. La prevenzione è la chiave per evitare gravi conseguenze per sé stessi e per gli altri sulla strada.

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