Quella maretta interna all’origine delle dimissioni e l’indagine per falso

All’origine di tutto c’è una maretta interna al Consiglio di disciplina (Cdd) dell’Ordine dei commercialisti. Quindici componenti più 5 supplenti, con incarico gratuito, che si occupano per lo più dei mancati aggiornamenti professionali dei colleghi, salvo casi più rari di gravi violazioni. Nel Cdd nominato il 12 aprile 2022 iniziano presto le tensioni. “Diciamo che c’era un’incompatibilità ambientale”, riassume il primo dimissionario. Uno dopo l’altro, se ne vanno altri. Sullo sfondo si creano due “correnti”, una più vicina al presidente Claudio Melegoni (cercato, non è stato possibile parlargli) e l’altra al suo vice.

Ora, quella che sembrava una faccenda solo interna è oggetto di un’indagine del pm della Procura di Brescia Antonio Bassolino per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale. Giovedì mattina (26 ottobre 2023), su sua delega, i carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo, con un decreto di perquisizione e sequestro, sono andati nella sede dell’Ordine dei commercialisti, negli studi del presidente Francesco Geneletti (cercato, non è stato possibile parlargli), di Melegoni e di quattro consigliere che hanno svolto il ruolo di segretarie. Alcuni consiglieri sono stati convocati e sentiti dai carabinieri. L’indagine è a Brescia perché, trattandosi di questioni disciplinari, il Cdd di Bergamo non può valutare se stesso. “Non posso dire nulla perché è ancora tutto sotto segreto istruttorio”, taglia corto il presidente del Cdd di Brescia Giuliano Baiguera, che ha segnalato alla Procura alcune questioni che potrebbero configurare degli illeciti.

I nodi sono più di uno. Dopo le dimissioni di alcuni consiglieri, il Cdd viene azzerato e ne viene nominato uno nuovo. Perché, lo si legge nel decreto del 16 marzo 2023: “Rilevato che, a seguito di alcune dimissioni di componenti del Consiglio di Disciplina, si è già attinto dall’elenco dei membri supplenti nominati con il summenzionato decreto n.19/2023 e che, non essendovi più membri supplenti, né un numero di componenti effettivi sufficiente ad integrare quello previsto, occorre provvedere nuovamente alla nomina dei componenti effettivi e supplenti del Consiglio di Disciplina”. La firma è del presidente del tribunale Cesare de Sapia. Domanda: sceglie 20 componenti tra una lista di nomi sottoposta dall’Ordine dei commercialisti (come sarebbe la prevalente interpretazione) o in qualche modo valuta le condizioni per la nomina di un nuovo Cdd? “Poiché ci sono valutazioni in corso, non è il caso che ne parli”, evita di entrare nel merito de Sapia. L’ingranaggio delle verifiche è stato mosso dalla commercialista Maria Linda Sottocorna, con studio a Romano di Lombardia, componente del Cdd azzerato, con una segnalazione al Cdd di Brescia. Sulla base del regolamento sugli ordinamenti professionali, sostiene che il Cdd non sia decaduto e che, quindi, ne siano in carica due. La questione è: con le dimissioni, il Cdd con un anno di vita andava rinnovato, com’è stato fatto, oppure integrato lasciando ai non dimissionari la possibilità di continuare l’incarico? Baiguera ha chiesto chiarimenti al Consiglio nazionale dei Commercialisti su questo e altri aspetti.

I componenti del Cdd sono pubblici ufficiali e se, nel corso dell’istruttoria, emergono ipotesi di profili illeciti, sono obbligati a segnalare alla Procura. Sottocorna sostiene anche che non fossero stati verbalizzati gli interventi di alcuni consiglieri. La mole di carte acquisite servirà a chiarirlo, anche confrontandole con quelle acquisite all’Ordine nazionale, a Roma dove i verbali vengono.

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