Feral pigs, sow and piglets rooting for food

La diffusione della Peste Suina Africana (PSA) in provincia di Pavia si sta estendendo sempre di più e ora ha raggiunto anche la zona del Parco del Ticino. Per questo motivo, la Commissione Europea ha deciso di istituire una zona rossa che comprende 42 comuni del Parco del Ticino: 29 in provincia di Pavia e 13 in provincia di Milano.

La Commissione europea ha pubblicato un nuovo regolamento sulle misure speciali di controllo per prevenire la diffusione del virus, che è stato trasmesso al Ministero della Salute. Quest’ultimo dovrà informare la Regione Lombardia, che a sua volta emetterà un’ordinanza per stabilire le regole nella “zona rossa”. Queste restrizioni rimarranno in vigore fino al 13 gennaio 2024.

I comuni del Parco del Ticino interessati dalla zona rossa sono: Battuda, Bereguardo, Borgo San Siro, Borgarello, Carbonara, Casorate Primo, Cassolnovo, Certosa di Pavia, Gambolò, Garlasco, Giussago, Gropello Cairoli, Linarolo, Marcignago, Mezzanino, Pavia, Rognano, San Genesio, San Martino, Torre d’Isola, Travacò, Trivolzio, Trovo, Valle Salimbene, Vellezzo Bellini, Vigevano, Villanova d’Ardenghi, Zeccone e Zerbolò. Nella provincia di Milano, sono invece interessati i comuni di Abbiategrasso, Albairate, Besate, Bubbiano, Calvignasco, Casarile, Gudo Visconti, Morimondo, Motta Visconti, Ozzero, Rosate, Vermezzo con Zelo e Vernate.

Nelle aree rosse saranno introdotte misure di biosicurezza che dovranno essere rigorosamente rispettate dai residenti e da coloro che frequentano il Parco del Ticino. Dettagli specifici su queste misure verranno inclusi nell’ordinanza, che sarà firmata a breve dal presidente della Regione. Le principali regole includono il divieto di caccia, ad eccezione della caccia ai cinghiali a fini di depopolamento. Saranno inoltre previste limitazioni per i non residenti che desiderano fare passeggiate nei boschi e cercare funghi, mentre i residenti e i proprietari di seconde case e boschi saranno autorizzati a farlo. Saranno inoltre previste misure per evitare la diffusione del virus attraverso il lavaggio delle suole delle calzature e delle gomme delle biciclette.

L’obiettivo principale di queste restrizioni è prevenire la diffusione della peste suina africana, una malattia virale infettiva che colpisce i suini selvatici e da allevamento, con gravi conseguenze sull’industria suinicola e la mobilità degli animali all’interno dell’Unione Europea e verso Paesi terzi. È quindi fondamentale osservare rigorose misure di prevenzione e limitare la movimentazione dei cinghiali.

Per contrastare la diffusione della Peste Suina Africana, la Regione Lombardia ha stanziato 725mila euro come contributo per le attività di controllo del cinghiale. Di questi, 132.454 euro sono stati destinati alla provincia di Pavia.

La Peste Suina Africana si è diffusa soprattutto negli allevamenti di maiali in provincia di Pavia. L’ultimo focolaio è stato individuato in un allevamento di suini a Pieve del Cairo. Nella provincia pavese erano già stati individuati otto focolai in precedenza. Il primo è stato riscontrato il 18 agosto 2023 nel comune di Montebello della Battaglia, seguito da altri cinque nel comune di Zinasco il 24 agosto. Successivamente, sono stati individuati un focolaio nel comune di Dorno e uno nel comune di Sommo.

A inizio mese, la Peste Suina Africana ha fatto la sua comparsa anche nel Pavese, con la scoperta di un cinghiale morto a causa della malattia nel Parco del Ticino, nel comune di Torre d’Isola. Questo nuovo caso ha portato a quattro il totale dei casi di contagio nella provincia, dopo i primi tre rinvenuti a giugno nell’area dell’Oltrepò Pavese. In risposta a questa scoperta, è stata creata una zona rossa che ha coinvolto 21 paesi circostanti. La Commissione Europea ha imposto regole rigorose sugli spostamenti e sulla caccia nella regione.

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