DOPO 25 ANNI DI MALPENSA, ANCORA TUTTO DA FARE

A venticinque anni dal lancio della “Grande Malpensa”, dopo che l’attuale Governo ha identificato tale aeroporto come “opera strategica di preminente interesse nazionale”, dopo l’incontenibile entusiasmo del Presidente del CUV per l’emanazione della prima Zonizzazione acustica LVA, siamo ancora allo stadio zero.

Passati da 73.443 movimenti/anno del 1998 ad oltre 260mila, con il picco nei frangenti del “Bridge”, a fronte dell’attivazione dell’imposta Addizionale Comunale e dell’IRESA (Imposta Regionale sulle Emissioni Sonore degli Aeromobili), non sono state attivate le mitigazioni sul territorio; semplicemente si ignorano.

Come questo Comitato ha più volte segnalato (anche in un recente comunicato) il numero dei cittadini coinvolti nelle Zone A, B e C, sarebbero sottostimati, ed a questi devono essere inclusi anche i cittadini dei territori piemontesi interessati dall’attività aeroportuale.

A fronte di richieste dirette e PEC ad alcune amministrazioni Comunali in possesso dei verbali delle riunioni della Commissione Aeroportuale Rumore delle Zone A, B e C, ed all’impossibilità di conoscere cittadini e caseggiati che hanno diritto a misure di mitigazione, ricordiamo come il servizio Pianificazione urbanistica generale e attuativa dei Comuni CUV dovrebbero di concerto con le Regioni Lombardia e Piemonte, al fine di risarcire i Comuni degli effetti relativi all’inquinamento acustico provocati dalla presenza dell’hub Cargo/Passeggeri di Malpensa, a ridosso di zone densamente popolate, occorre proporre un programma di interventi finalizzato, come da obiettivo di legge, al monitoraggio acustico, al disinquinamento acustico e a compensazioni ambientali, attraverso interventi di risanamento di edifici pubblici, di miglioramento delle condizioni di vivibilità degli spazi pubblici e di implementazione del verde urbano nelle zone maggiormente colpite dall’inquinamento acustico aeroportuale.

Di seguito si riporta il programma di interventi che da tempo dovrebbero essere eseguiti:
– Risalamento acustico sui recettori sensibili (sostituzione di infissi con serramenti ad elevate prestazioni acustiche in riferimento alle caratteristiche del rumore aeroportuale, cioè con elevati contenuti energetici alle basse frequenze)
– Risalamento acustico sull’edilizia residenziale pubblica (sostituzione di infissi con serramenti ad elevate prestazioni acustiche in riferimento alle caratteristiche del rumore aeroportuale, cioè con elevati contenuti energetici alle basse frequenze)
– Adeguato monitoraggio acustico, anche con la stipula di una convenzione con ARPA Lombardia e Piemonte
Inoltre, dato che le misure sopra definite non agiscono sulla fonte dell’inquinamento acustico ed in ogni caso non hanno effetto nella condizione a finestre aperte dei recettori, si propone anche l’adozione delle seguenti misure di compensazione ambientale, quale indennizzo alla popolazione:
– Barriere per risanamento acustico del rumore o interventi di risanamento dovuto anche ad altre sorgenti nelle aree interessate anche in relazione al Piano di Azione, di cui al D.lgs 194/2005
– Interventi di forestazione urbana
– Realizzazione/riqualificazione degli spazi a verde pubblico

Gli interventi andranno realizzati nelle aree pubbliche ricadenti nell’intorno aeroportuale zone A, B e C, includendo come detto anche i territori dei Comuni piemontesi interessati dall’attività aeroportuale.

Comitato dei Cittadini di Varallo Pombia per l’Aeroporto di Malpensa

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