Con il decreto del Consiglio comunale del 10 ottobre è stato approvato il progetto definitivo per la realizzazione della tangenzialina sulla piana agricola dell’Alute, un passo necessario per concludere la procedura Paur. Il sindaco Silvia Cavazzi ha annunciato che a breve la sospensione sarà ufficializzata e nessun proprietario riceverà una lettera di esproprio. Tuttavia, il Comitato promotore referendario a tutela dell’Alute insieme al gruppo Bormini per l’Alute e i proprietari espropriandi si stanno preparando a impugnare gli atti nelle sedi giudiziarie. Saranno assistiti non solo dall’avvocato Veronica Dini, del foro di Milano, ma anche dal collega Stefano Clementi, del foro di Sondrio, che conosce le persone, le situazioni e i proprietari coinvolti.
Così si esprime il Comitato e Bormini per l’Alute: “La pubblicazione dell’autorizzazione del Paur da parte della Regione è ancora in corso; la conferenza dei servizi decisoria si è tenuta l’11 ottobre e alcuni pareri favorevoli dei vari enti, incluso il Comune di Bormio, sono già stati pubblicati. Manca ancora la decisione formale riguardante l’autorizzazione unica regionale per la realizzazione dell’opera; stiamo monitorando la situazione. L’apposizione del vincolo espropriativo per pubblica utilità avviene automaticamente con il rilascio dell’autorizzazione del Paur; se la Regione adotterà una misura che ritardi la realizzazione dell’opera, ma se l’autorizzazione diventerà definitiva, l’opera sarà realizzata quando verrà deciso. A quel punto, non sarà più possibile fare nulla e anche se il Comune successivamente decidesse di sospendere formalmente l’opera, ciò non avrebbe effetti sugli atti già compiuti né influirebbe sui termini previsti per impugnarli, pena la decadenza. Incoraggiamo i proprietari interessati dei terreni a prendere provvedimenti e ad avviare ricorsi contro tali atti che, altrimenti, diventerebbero definitivi”.